Roma, lupo investito in strada: forse è Nerone. La sua storia
Gli animalisti sono convinti che il lupo trovato investito in strada a Roma è Nerone, il maschio alpha del branco romano: ecco la sua storia
Il branco di lupi di Castel di Guido ha perso il suo maschio alpha: il corpo di Nerone, così è stato chiamato il lupo ibrido che una paio d’anni fa sostituì Tullio, il vecchio capobranco locale, è stato rinvenuto in un fosso. La lupa Aurelia, femmina dominante “storica” del branco romano, perde così un altro compagno – investito sulla strada in prossimità dell’oasi naturalistica.
La storia di Nerone
Gli animalisti ne sono certi, anche se si è ancora in attesa dei risultati ufficiali dei test: il lupo trovato morto in un fosso nei pressi di via di Castel di Guido è Nerone, il maschio dominante del branco dell’omonima oasi naturalistica dell’agro romano.
A darne conferma è Marco Antonelli, responsabile Lipu del monitoraggio dei lupi nell’area romana: ricevuta la segnalazione, gli operatori si sono recati sul posto e hanno rilevato che “si tratta di un lupo, in avanzato stato di decomposizione, che riteniamo possa essere il maschio riproduttivo del branco: Nerone”.
L’inconfondibile manto scuro di Nerone, molto più scuro di quello dei lupi appenninici, è dovuto al suo essere un ibrido di prima o seconda generazione, figlio di un cane e di una lupa probabilmente provenienti dal branco di ibridi che si aggira a nord della Capitale.
Nerone fu il primo ibrido ad accoppiarsi con la femmina Aurelia. I referenti della Lipu chiesero a gran voce di procedere con la sterilizzazione dell’esemplare onde evitare di contribuire all’ibridazione della specie canis lupus italicus, specie definita a rischio anche a causa del preoccupante fenomeno dell’ibridazione coi cani randagi.
La cosa non ebbe il seguito sperato e Nerone, padre di almeno due cucciolate, è diventato così il capostipite del branco di lupi – oggi in parte ibridi – che si muove nell’area dell’agro romano.
Le fototrappole della Lipu avevano perso le tracce di Nerone da qualche giorno quando è giunta la segnalazione del lupo investito, a conferma del fatto che si possa trattare proprio dell’ibrido dominante di Castel di Guido.
Lupi a Roma: la situazione
Il branco di Castel di Guido si è stabilito nella zona dell’Aurelia ormai da qualche anno, in un’area in cui non mancano attività produttive ed insediamenti rurali, come fattorie ed aziende agricole.
La presenza dei lupi nella Capitale è ormai stabile, tanto che la Lipu si sta occupando di informare e sensibilizzare la cittadinanza con eventi ed iniziative dedicate al lupo, ed in particolare alle strategie di coesistenza con la specie nelle aree periurbane e agricole.
Ma perché i lupi, e gli ibridi cane-lupo, si spingono fino a Roma? Nel periodo di febbraio-marzo seguono l’estro delle femmine, addentrandosi anche in aree sconosciute ai fini dell’accoppiamento. La presenza di cinghiali è un ulteriore buon motivo che può spingere i lupi ad avvicinarsi alla riserva dominata dalla lupa Aurelia. Come spiega la Responsabile Oasi Lipu Castel di Guido Alessia De Lorenzis “si addentrano all’interno dell’oasi per cercare una compagna, ma anche perché qui ci sono molti cinghiali”.
È già stato avvistato un possibile successore di Nerone, nei pressi dell’oasi: i ricercatori della Lipu verificheranno nei prossimi mesi se il nuovo maschio prenderà il posto di Nerone oppure se Aurelia deciderà di disperdersi con il suo branco in cerca di altri territori da occupare.
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