"Scoperta straordinaria" a Fano: resti preistorici all'aeroporto
A Fano nella zona vicino all'aeroporto sono riemersi i resti di un antico insediamento che potrebbe risalire al quarto millennio avanti Cristo
Fano custodisce un patrimonio archeologico eccezionale e negli ultimi tempi sta restituendo moltissimi altri resti archeologici. Dopo le scoperte fatte nel centro storico dove sono stati rinvenuti reperti della città romana e di quella medioevale, altri ritrovamenti più antichi sono avvenuti nella zona dell’aeroporto.
Le scoperte avvenute a Fano
Fano è una città dalla lunga storia, come raccontano molti dei suoi siti storici e archeologici. Qui si trovano un teatro e un anfiteatro romani, un criptoportico e l’Arco di Augusto. Inoltre si è conservata un’estesa cinta muraria, che si dice sia seconda solo a quella di Roma.
Le scoperte riguardo il passato della città, però, sembrano non essere finite. Durante i lavori per l’esecuzione di una pista ciclabile nella zona del parco urbano dell’aeroporto di Fano sono stati ritrovati frammenti epoca preistorica. Purtroppo, i reperti rinvenuti non permettono un’analisi completa ed esaustiva ma ci sono delle ipotesi. Oltre alle testimonianze di un probabile insediamento sono presenti diversi oggetti legati all’industria litica, ovvero utensili, armi e altri articoli di uso quotidiano durante l’epoca preistorica. La zona, quindi, era frequentata dall’uomo già nell’età della pietra e data la presenza di utensili si presume che qui ci fosse un focolare.
Non è la prima volta che a Fano, durante dei lavori, emergono dei siti archeologici di grande importanza. Qualche mese fa in centro città durante degli scavi erano stati ritrovati i resti di un edificio pubblico di epoca romana. Si sa che la costruzione era affacciata sul foro romano della città e secondo gli studiosi era un complesso di almeno 5 ambienti i cui muri erano alti all’incirca 2 metri e spessi almeno un metro e mezzo. Le pareti, inoltre, erano rivestite di calce e ricoperte con lastre di marmo. Anche il pavimento è venuto in parte alla luce e così si è scoperto che erano stati utilizzati marmi d’importazione di colore verde e rosa. Secondo alcuni studiosi questo edificio potrebbe essere la Basilica delineata da Vitruvio tra il 25 e il 35 a.C. nel suo volume “De architectura”. Vicino a questo sito poi durante i lavori per l’adeguamento sismico della scuola media Gandiglio sono stati rinvenuti altri resti sempre di origine romana. In questo caso gli studi compiuti fanno pensare si trattasse di un opificio.
Il sito straordinario scoperto all’aeroporto di Fano
I resti preistorici rinvenuti vicino all’aeroporto di Fano si pensa siano i frammenti dei pali di una capanna. Vicino a questi c’erano anche cocci di ceramiche e altri articoli che si ritiene risalenti all’Età del Bronzo. Per gli esperti questa è una scoperta davvero straordinaria che denota l’importanza di queste zone sin dall’antichità. Il singolare ritrovamento è stato commentato dalla funzionaria della Soprintendenza ai Beni Archeologici Ilaria Venanzoni le cui parole sono state riportate dal Corriere dell’Adriatico: «Quello che abbiamo scoperto ha rilevato è un piano di calpestio caratterizzato da alcuni buchi che potrebbero appartenere, ma questo non è stato possibile appurarlo con sicurezza per la ridotta estensione dello scavo, a pali di capanna; nell’area erano sparsi frammenti di ceramica e manufatti di industria litica che è stato possibile identificare come risalenti al quarto millennio avanti Cristo».
Questa non è la prima volta che nei territori di Fano vengono alla luce i resti di insediamenti antichi a dimostrazione che questo territorio era una zona molto propizia agli insediamenti umani molto prima dei romani. La presenza, infatti, del fiume Metauro e del torrente Arzilla e le colline ricche di fauna selvatica rappresentavano molto probabilmente un territorio particolarmente favorevole alla presenza dell’uomo.
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