In Puglia torna l'allarme alga tossica
È di nuovo allarme alga tossica in Puglia, con un aumento della concentrazione dell’Ostreopsis Ovata che ha superato i livelli di guardia. Sono tre, in particolar modo, le località balneari colpite. E l’Istituto Superiore di Sanità mette in guardia dai sintomi che l’inalazione di particelle di tale alga può comportare.
Alga tossica in Puglia, le località colpite
Dopo un mese di giugno abbastanza tranquillo sul fronte alga tossica, il report di Arpa Puglia delle prime due settimane di luglio ha evidenziato concentrazioni molto abbondanti dell’Ostreopsis Ovata in tre località balneari della regione. Complice probabilmente anche l’innalzamento della colonnina di mercurio, alcune spiagge pugliesi hanno superato i livelli di guardia.
La prima località interessata è Giovinazzo, in provincia di Bari: qui sono state rilevate 22.525 cellule di alga al litro, ben oltre la soglia con cui viene individuato il livello massimo. A Porto Badisco, tra le spiagge Bandiere Blu in provincia di Lecce, i livelli superano di poco i 27.000, mentre a Torre Canne, in provincia di Brindisi, si toccano addirittura i 28.000.
Nel resto della Puglia, l’allarme alga tossica è decisamente più contenuto. Sono altre tre le aree balneari in cui il livello di concentrazione dell’Ostreopsis Ovata è considerato modesto, e più precisamente a sud del Lido Lucciola (prov. di Bari), ad Apani (prov. di Brindisi) e a Torre Colimena (prov. di Taranto). Le restanti 14 località balneari monitorate dall’Arpa Puglia hanno rilevato livelli scarsi o addirittura assenti di alga tossica.
Cos’è l’alga tossica e quali sono i sintomi
L’alga tossica, il cui nome scientifico è Ostreopsis Ovata, prolifera specialmente lungo le coste con fondali a prevalenza rocciosa, soprattutto dove le acque sono calme e particolarmente calde. Si tratta di un’alga spesso invisibile ad occhio nudo, le cui particelle possono essere inavvertitamente inalate scatenando fastidiosi sintomi.
Per individuarla, bisogna fare attenzione alla superficie del mare: là dove si trova in grandi concentrazioni, l’alga tossica provoca la formazione di una schiuma biancastra o di materiale gelatinoso, inoltre l’acqua sembra particolarmente opalescente.
Se inalata, l’Ostreopsis Ovata può comportare diversi problemi di salute, sia sul piano respiratorio che su quello gastrointestinale. I sintomi più comuni, che possono comparire da due a sei ore dopo l’esposizione all’alga tossica, sono: febbre alta (superiore ai 38°), mal di gola, tosse, raffreddore, dispnea, cefalea, nausea, vomito, dissenteria, congiuntivite, lacrimazione.
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