Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Il Politecnico di Milano è la migliore università d'Italia

Atenei in ascesa: secondo la la britannica "Qs World University Rankings" ci sono 4 università italiane tra le migliori al mondo

Pubblicato:

Politecnico di Milano

Ci sono quattro università italiane tra le prime duecento nell’edizione 2019 della classifica britannica Qs World University Rankings. Per numero di atenei presenti tra le prime 200 l’Italia si è piazzata al settimo posto in Europa, assieme al Belgio e dietro a Regno Unito, Germania, Olanda, Svizzera, Francia e Svezia.

Per il quarto anno consecutivo a guidare la classifica degli atenei italiani è il Politecnico di Milano, primo in Italia e 156esimo al mondo, in crescita, rispetto all’anno scorso di 14 posizioni. Si tratta della migliore posizione di un’italiana da quando i parametri del Quacquarelli Symonds, l’azienda britannica specializzata in educazione, prende in esame gli atenei della penisola italiana.

Nell’università meneghina si sono formati alcuni dei più brillanti designer, architetti e ingegneri che con il proprio lavoro contribuiscono a rivoluzionare l’aspetto di città, abitazioni e interni. I laureati sono molto richiesti, trovano velocemente lavoro e sono apprezzati per le competenze acquisite sul campo.

Al secondo posto tra le italiane c’è la Scuola Superiore Sant’Anna di Pisa, 167esima al mondo, che guadagna rispetto all’anno scorso ben 25 posizioni. «Un risultato non scontato: in queste classifiche è più facile scendere che salire», ha commentato il rettore, Pierdomenico Perata.

Al terzo posto ancora Pisa con la sua “Normale” e al quarto, 180esima nel Ranking mondiale, l’Alma Mater di Bologna.

Da segnalare il netto miglioramento dell’università di Padova che guadagna 47 posizioni rispetto all’anno scorso entrando tra le migliori 250 al mondo, assieme alla Sapienza di Roma, ora 217esima, due posizioni in meno rispetto all’anno scorso. Notevole lo scivolone del Politecnico di Torino che perde ottanta posizioni e si piazza ora al 387esimo posto, una caduta libera che si spiega con l’inserimento nel corpo docente degli assegnisti di ricerca.

Un risultato di tutto rispetto se si tiene conto che tra le prime duecento facoltà del globo ci sono dei punti di riferimento imprescindibili dell’educazione internazionale. Mit, Stanford, Harvard, Caltech. C’è il dominio delle università americane, che rimangono ben salde in cima alle quattro prime posizioni della classifica. Seguono poi, al quinto e al sesto, due università inglesi con una sorpresa: Oxford ha sorpassato Cambridge.

La crescita delle università italiane, nonostante non siano ancora riuscite a raggiungere le prime cento, si staglia sulla scia dell’inarrestabile crescita degli atenei asiatici come la National University of Singapore che si piazza all’undicesimo posto e la Nanyang Technological University che si piazza al dodicesimo posto. Tra le prime venti da segnalare anche la presenza, per la prima volta, di un’università cinese, la Tsinghua, al 17esimo posto.