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Parmigiano Dop: solidarietà tra caseifici contro il coronavirus

I caseifici che producono il Parmigiano Reggiano Dop si organizzano contro l'emergenza coronavirus

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Parmigiano Dop: solidarietà tra caseifici contro il coronavirus

L’emergenza Coronavirus che ha colpito l’Italia rischia di mettere in difficoltà anche la produzione di un’eccellenza italiana come il Parmigiano Reggiano Dop. Per questo motivo, il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop si è già attivato per far fronte alla possibilità che le attività non riescano ad andare avanti a causa dei blocchi dovuti alla quarantena imposta per arginare il contagio del virus.

Il decreto del governo contenente le misure previste per contrastare il contagio del coronavirus, presentato dal presidente del Consiglio Conte lunedì 9 marzo, afferma, tra i vari provvedimenti riguardanti tutto il territorio italiano, che “vanno evitati tutti gli spostamenti, ad eccezione di quelli motivati da comprovate esigenze lavorative o situazioni di necessità, ovvero spostamenti per motivi di salute”.

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop ha chiamato a raccolta pensionati, ex casari e manovali per mettere a disposizione dei caseifici in difficoltà tutte queste risorse molto utili in questo particolare momento di emergenza. Al fine di rendere il reclutamento più semplice e veloce, il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop ha anche ideato una sorta di rete di coordinamento tra le varie attività e una banca dati con tutte le risorse che è possibile contattare.

La maggior parte dei caseifici che si occupano di Parmigiano Reggiano Dop si trova proprio in alcune delle province colpite più duramente dal virus, come Parma, Mantova, Modena e Reggio Emilia.

Il Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop ha inoltre richiesto al ministero delle Politiche agricole e all’Unione Europea una deroga al disciplinare, come previsto da legge 1151/2012 che regola le Dop in caso di emergenze sanitarie, per la parte relativa agli orari di realizzazione del formaggio.

Nicola Bertinelli, presidente del Consorzio del Parmigiano Reggiano Dop, ha spiegato all”Ansa’: “Dal punto di vista operativo il decreto non ci blocca e non ci cambia nulla, perché il trasporto delle merci è consentito e poiché l’attività nei caseifici è ‘comprovata necessità lavorativa’. Ci spaventa, però, il fatto che molte nostre attività non siano differibili nel tempo e quindi temiamo le quarantene obbligatorie come da normative sanitarie”.

Proprio a proposito di Parmigiano Reggiano Dop, negli ultimi giorni era emersa una notizia curiosa: ventinove forme esclusive di un Parmigiano Reggiano invecchiato ben 15 anni, vendute a un prezzo pari a 1500 euro al chilogrammo, saranno presentate nelle prossime settimane alla Franceschetta 58 di Modena, il secondo ristorante del famoso chef Massimo Bottura. L’idea di creare un Parmigiano Reggiano invecchiato così a lungo è del caseificio Malandrone 1477 di Pavullo del Frignano, in provincia di Modena.