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Il NYT celebra il "pranzo della domenica" italiano

Il New York Times ha scritto un lungo articolo per celebrare la tradizione del "pranzo domenicale" italiano e il piacere di stare a tavola

Pubblicato:

Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

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Il “pranzo della domenica” italiano è stato elogiato dal New York Times che l’ha definito una delle tradizioni italiane più belle. Nell’articolo del celebre quotidiano americano si leggono anche le testimonianze di diversi personaggi famosi che raccontano il piacere di questo appuntamento tra piatti tipici della tradizione, risate e la compagnia di famigliari e amici.

L’elogio del “pranzo della domenica” tra tradizioni e piatti tipici

Il New York Times, noto quotidiano americano, ha pubblicato online un lungo articolo che racconta la tradizione del pranzo della domenica in Italia. Il pezzo comincia raccontando le storie di due americani di origine italiana e del loro ricordo del “pranzo della domenica“. La prima testimonianza è quella dell’autore dell’articolo, il giornalista Frank Bruni, che narra di come sua nonna Adelina Bruni, emigrata a New York dal sud Italia, la domenica accogliesse tutti a casa sua. Dopo la Messa si riunivano tutti per un pranzo all’insegna delle prelibatezze italiane. L’altro racconto è quello di Stefano Secchi che è cresciuto a Dallas ma in estate veniva mandato dai genitori in Sardegna, loro paese d’origine, per stare con i nonni. È qui che Stefano ha imparato il valore dei prodotti locali e la tradizione dei pasti fatti in casa con prodotti del territorio. In particolare, era il pranzo della domenica quello più ricco che vedeva riunita la famiglia.

Ora Stefano Secchi è chef e co-proprietario del ristorante italiano stellato Michelin Rezdàra a Manhattan e porta ancora con sé questi ricordi sebbene l’abitudine del pranzo domenicale sia un po’ svanita. I ritmi delle famiglie sono cambiati, le donne che prima stavano più a casa ora lavorano e non hanno più lo stesso tempo per dedicarsi alla cucina. Inoltre, anche le famiglie non sono più così numerose. Tuttavia, l’articolo racconta anche come in realtà la tradizione del “pranzo della domenica” non sia scomparsa sia solo cambiata. Ora magari più persone vanno al ristorante, invece, di stare a casa ma gli ingredienti di famiglia, cibo, conversazioni infinite e “il piacere della tavola” sono sempre quelli.

In generale, racconta il New York Times che i piatti protagonisti del pranzo della domenica variano molto non solo in base alle regioni d’Italia ma anche nelle province. Solitamente il primo piatto è un trionfo di carboidrati, ovvero pasta o lasagne. Al nord va molto la pasta fresca o pasta con ripieno, come ravioli o agnolotti, mentre al sud la pasta al forno. Di secondo, invece, sono protagoniste le proteine: principalmente carne al nord e pesce nelle regioni del meridione.

Le esperienze del pranzo della domenica raccontate dal NYT

Il New York Times nel suo racconto del “pranzo della domenica” ha intervistato anche alcuni personaggi famosi che hanno raccontato la loro esperienza con questa bellissima abitudine domenicale in famiglia. Tra gli intervistati c’è il designer e imprenditore Brunello Cucinelli che racconta come questa tradizione nella sua famiglia sia ancora molto sentita. Così la domenica lui, la moglie e le figlie con le loro rispettive famiglie si riuniscono per condividere questo momento insieme.

Ma Cucinelli racconta anche come, venendo lui da una famiglia contadina, il momento del pranzo sia ritenuto importante durante ogni giorno della settimana. Si leggono le sue parole nell’articolo del NYT “Per noi il pranzo è una cosa molto, molto seria. Fa parte della nostra cultura. Anche nei giorni normali in azienda, ci fermiamo alle 13:00 per un’ora e 30 minuti. Il 20% delle persone torna a casa. Il resto mangia al ristorante aziendale”.

Altre storie, invece, vengono dal cantante Ghali che rivela come sua madre la domenica prepari il cous cous, secondo la tradizione tunisina. Altro racconto è quello di Marie-Louise Sciò, hotel manager, che vede il pranzo della domenica anche come un momento di socialità, tra familiari, amici e conoscenti.