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Toscana, la morte della tartaruga più grande al mondo è un giallo

Giallo in Toscana per la morte della tartaruga più grande del mondo: l'enorme esemplare dal peso di 300 chili è stato ritrovato al largo di Viareggio

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Tartaruga Dermochelys coracea

Giallo in Toscana per la morte della tartaruga più grande del mondo: l’esemplare, del peso di 300 chili, è stato recuperato al largo di Viareggio e aveva collo e pinna anteriore agganciati alla cima di un contrappeso subacqueo.

Morte tartaruga più grande del mondo in Toscana: il giallo

Le cause che hanno portato alla morte della tartaruga più grande del mondo sono avvolte dal mistero: potrebbe esserci anche la mano dell’uomo dietro la scomparsa dell’animale.

Sono previsti degli esami che serviranno a far luce sulle cause del decesso: al momento di certo c’è che la tartaruga era stata legata e agganciata a un peso in mare aperto e non aveva alcuna possibilità di allontanarsi.

Ad avvistare l’esemplare di 300 chili è stata la Guardia di Finanza: la testuggine si trovava alla distanza di circa due miglia dal faro di Viareggio, già priva di vita. Una volta recuperata è stato accertato che la testa e una pinna della tartaruga erano stati legati a una cima in mare aperto e che l’animale era agganciato con un peso a una profondità di 25 metri.

Per poter recuperare la tartaruga, gli operatori della Guardia di Finanza si sono immersi in acqua: successivamente il corpo è stato trainato fino al porto di Viareggio, dove è entrata in scena una gru che lo ha sollevato e poi adagiato sul furgone della WWF.

Un primo esame esterno del corpo della tartaruga ha escluso che l’animale possa essere rimasto impigliato da solo: l’ipotesi è che la tartaruga sia stata legata con la forza e poi abbandonata in mezzo all’acqua, forse in un tentativo di inabissarla. Ipotesi a parte, bisognerà attendere gli esami del caso per scoprire la verità sulla scomparsa dell’esemplare di 300 chili e lungo 2 metri.

Gli esami per capire le cause del decesso

Resta da capire quale sia stata la causa diretta del decesso: gli esami faranno chiarezza anche su questo punto. Il corpo dell’animale, come riferito da ‘Repubblica’, è stato trasportato all’Istituto Zooprofilattico Sperimentale di Pisa: insieme ad Arpat Livorno e all’Università di Siena, tra le migliori università d’Italia secondo la classifica Censis, verranno portati avanti gli esami che sveleranno le cause del decesso.

Allo stato attuale delle cose sono state formulate diverse ipotesi, tra le quali c’è anche quella legata a un’azione di pescatori abusivi: solo gli esami potranno fugare ogni dubbio e rivelare una volta per tutti i motivi che hanno portato alla morte dell’animale.

L’esemplare deceduto e recuperato nel mare di Viareggio appartiene alla famiglia Dermochelys coracea: una tartaruga di tali dimensioni (300 chili di peso e 2 metri di lunghezza) non si era mai vista al largo della Toscana. Per trovare un altro ritrovamento simile bisogna andare indietro fino al 1997, quando negli stessi mari venne salvata una tartaruga che apparteneva alla stessa specie, ma aveva dimensioni decisamente più piccole.

Le tartarughe che appartengono alla famiglia Dermochelys coracea nidificano lungo le coste e le isole del centro America e dei Paesi caraibici, per poi attraversare le acque di mezzo mondo e arrivare a spingersi fino al largo delle spiagge italiane.