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I 5 misteri e curiosità sul lago di Como secondo TikTok

Un video che racconta 5 misteri e curiosità sul lago di Como è diventato virale su TikTok: è stato pubblicato dal noto TikToker Giovanni Arena

Vezio

Il lago di Como ha conquistato anche TikTok; tutto merito di un video, pubblicato sul social network dal TikToker Giovanni Arena (1,2 milioni di followers), che è diventato ben presto virale. Giovanni Arena, che si occupa di viaggi, ha deciso di scoprire e raccontare agli altri utenti le curiosità, i misteri e i luoghi speciali del lago di Como.

L’Orrido di Nesso

Il primo luogo speciale menzionato da Giovanni Arena è l’Orrido di Nesso, la gola naturale che si trova, per l’appunto, nel borgo di Nesso, lungo la strada che da Como porta a Bellagio, e che è citata anche nel Codice Da Vinci.

A Nesso i due torrenti Tuf e Nosè si incontrano e si uniscono, scorrendo in un canyon roccioso e formando in questo modo una suggestiva cascata. La spaccatura nella roccia è visibile dal belvedere collocato nel centro del borgo di Nesso. Chi vuole vedere da più vicino l’Orrido di Nesso deve seguire le indicazioni per il Ponte della Civera e prepararsi a percorrere una lunga serie di scalini. “Vi sembrerà di stare a Bali”, dice Giovanni Arena nel suo video.

I fantasmi che vegliano sul lago di Como

Al secondo posto della Top 5 sulle cose insolite sul lago di Como, il tiktoker ha collocato i fantasmi che vegliano sul Lario: si tratta di alcune statue (in foto) che si trovano sopra a Varenna, in provincia di Lecco, nel castello di Vezio. Come raccontato nel filmato, alcuni turisti si sono offerti volontari per mettersi in posa così da permettere di creare le sagome dei fantasmi.

Il fossile del Lariosauro, il mostro del lago di Como

Sempre al Castello di Vezio si trova la terza attrazione da non perdere secondo Giovanni Arena: qui, infatti, è conservata la replica del fossile del Lariosauro, il mostro del lago di Como. “Anche Como, come la Scozia, ha avuto un mostro che si aggirava dentro al lago”, viene raccontato nel video.

La rana pietrificata sulle colonne della porta del Duomo di Como

Chi cerca un po’ di fortuna deve far tappa al Duomo di Como: sulle colonne della sua porta si è pietrificata una rana. La leggenda narra che toccarla porta fortuna. Diverse sono le teorie che hanno tentato di spiegare la presenza della rana pietrificata: qualcuno ha ipotizzato che il lago sia arrivato fino a lì durante un’esondazione, altri ritengono che la rana sia da intendere come simbolo della metamorfosi e, quindi, come spinta verso il cambiamento, mentre un’ulteriore teoria associa la presenza della rana a un tesoro nascosto.

La porta mimetizzata di Dongo

Ultima in ordine cronologico, ma non certo per importanza, è la porta mimetizzata di Dongo. Il tiktoker l’ha presentato così: “È difficile da trovare, ma una volta trovata, sarà difficile abbandonare la vista”. Si trova tra le ripide rocce dei Giardini del Merlo, costruiti tra il 1858 e il 1883 per volontà di Giovanni Manzi e ispirati ai tipici giardini della Riviera Ligure che si estendono su terrazze scoscese. I Giardini del Merlo, tra i paesi di Dongo e Musso, si affacciano sull’alto Lario.