"Miror" a Milano: il tempio degli occhiali unico nel suo genere
Ha da poco aperto i battenti in zona San Babila "Miror" il tempio degli occhiali, con pezzi unici, amati dalle dive e stampati in 3D
A Milano ormai si è abituati a grandi aperture: dal primo Starbucks italiano fino allo store NBA unico in tutta Europa. Ma nonostante questo le attività non smettono ugualmente di stupire. È il caso di “Miror” un negozio dedicato all’eyewear. Ma cosa lo differenzia dai tanti altri che si trovano in ogni città?
Innanzitutto chi c’è dietro al progetto. Si tratta infatti di una start-up made in Italy, la “Nova Optical” alla quale fa capo Luca Sacilotto.
Un’altra sua particolarità è da ricercare nell’offerta. Ampia sicuramente, infatti sono circa 1200 i modelli disponibili, ma anche non tradizionale, o meglio non solo. Alle piccole case made in Italy, si affiancano anche oggetti particolari e vintage. Si trovano i modelli iconici del passato. Chi non ricorda, per fare qualche esempio, quelli indossati da Audrey Hepburn? Vi sono anche prodotti realizzati con materiali inconsueti come visione, pizzo e zip, ma anche lenti dalla tipologie più disparate. Non mancano gli occhiali della griffe Gamine, che ha indossato la star americana Lady Gaga per il documentario Netflix “Five Foot Tour”. E poi le montature che spaziano dalle forme più classiche a quelle più ardite.
Insomma un vero e proprio tempio della particolarità. Si tratta di pezzi unici a prezzi anche abbordabili, che partono dai 40 euro fino a salire agli ottocento euro.
Altra particolarità deriva dalla possibilità di farsi realizzare il proprio modello con una stampante 3D dopo essersi sottoposti a una scansione del volto. Il risultato? Unico, ma soprattutto totalmente su misura. E poi, oltre ai tradizionali servizi per misurare la vista, vi sono anche i tipografi corneali che permettono di fare lo screening e le lenti Nikon.
La location, è di quelle che sono rimaste nel cuore di milanesi e non solo. “Miror” ha infatti aperto i battenti in zona San Babila: dove un tempo si trovava lo storico negozio di Fiorucci. E se il sapore di alcuni modelli al suo interno è una commistione tra passato e futuro, lo stesso si rispecchia nello store con l’insegna che richiama quella di un cinema di un’altra epoca. Lo spazio è ampio: distribuito su 260 metri quadri suddivisi in due livelli.
“Miror”, che dovrebbe aprire una nuova sede anche a Bologna, a quanto pare non sarà utilizzato solo come semplice negozio, ma sarà un luogo da vivere anche grazie ad attività culturali come dibattiti, presentazioni di libri e film.
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