A Milano alcuni locali non accettano pagamenti in contanti
Almeno sei locali di Milano hanno rinunciato ai pagamenti in contanti preferendo accettare solo pagamenti elettronici, con bancomat e carta di credito
Nei giorni in cui in Italia si dibatte ferocemente sui pagamenti tramite pos e sulla soglia “limite” che i commercianti devono accettare, a Milano ci sono realtà che vanno controcorrente. E che non soltanto consentono ai clienti di pagare con bancomat o carta di credito, ma accettano esclusivamente questo tipo di pagamenti.
Quali sono le attività che accettano solo pagamenti elettronici a Milano
Come riporta il quotidiano ‘Il Giorno’, a Milano al momento sono sei le attività “cashless”, e cioè attività che non accettano contanti: Base, polo ricreativo in zona Tortona che offre spazi di co-working, bar, spazi espositivi e musica live, e che è stato il primo a scegliere la strada dell’abbandono dei contanti già nel 2020, e poi il Mare Culturale Urbano, in zona San Siro, altro spazio polifunzionale dedicato ad animazione, teatro e altre attività culturali in cui sorge anche un bar-ristorante. A questi due luoghi si aggiungono i quattro punti vendita della catena di pasticcerie Baunilla, che hanno abolito i contanti dal primo di settembre.
“Magari qualche cliente l’abbiamo perso, ma di sicuro altri ne abbiamo guadagnati – ha detto Vittorio Borgia, proprietario di Baunulla, a ‘Il Giorno’ – I primi tempi qualche incomprensione c’è stata. Qualcuno ha addirittura chiamato la Guardia di Finanza, che naturalmente non ha riscontrato niente di irregolare. Le critiche sono arrivate soprattutto via social, ma da persone che non sono neanche clienti, alimentate solo da uno spirito polemico”.
Borgia ha chiarito che la scelta di accettare solo pagamenti elettronici non ha complicato, quanto piuttosto agevolato l’attività: “I vantaggi sono gestionali e organizzativi. Senza contanti la contabilità è più semplice, non c’è neanche più bisogno della persona che a fine giornata ritira i soldi e li deposita, con tutti i rischi connessi”.
Soglia di 60 euro per i pagamenti col bancomat: marcia indietro del governo?
Il governo intanto sembra avere fatto una parziale marcia indietro sull’innalzamento della soglia per il pagamento tramite bancomat. Se la versione definitiva della Legge di Bilancio l’aveva fissata a sessanta euro, dopo le inevitabili polemiche sembra che il governo di Giorgia Meloni – inserita nell’elenco delle donne più potenti al mondo secondo Forbes – sia pronto ad abbassarla, complici anche le interlocuzioni con l’Unione Europea e le critiche arrivate dalla Corte dei Conti e da Banca Italia.
Va ricordato che dal 30 giugno 2022, esercenti e professionisti sono costretti ad accettare tutti i pagamenti elettronici a prescindere dall’importo, e che nella manovra economica è stata invece introdotta una voce che prevede che questo obbligo non valga invece per pagamenti sotto i 60 euro. La trattativa è però ancora in corso, e anche se hanno iniziato a comparire cartelli in alcune attività che avvisano che “non si accettano pagamenti con bancomat sotto i 60 euro”, non è escluso che, a margine di un intervento della Commissione Europea, a gennaio si arrivi addirittura a eliminare la soglia, o comunque a tenerla molto bassa.
“Le norme su Pos e contante possono essere riviste – ha confermato Francesco Lollobrigida, ministro dell’Agricoltura ed esponente di Fratelli d’Italia – quelle sul Reddito di cittadinanza no”.
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