Melozzi da Sanremo riapre il caso: "L'amatriciana è abruzzese"
Il maestro Enrico Melozzi, uno dei più giovani direttori d'orchestra al Festival di Sanremo, ha riaperto la discussione sull'origine dell'amatriciana
Classe 1977, Enrico Melozzi è uno dei direttori d’orchestra più brillanti e innovativi del panorama musicale italiano. Violoncellista, compositore e direttore d’orchestra, Melozzi si distingue non solo per la sua bravura ma anche per i suoi look originali e la sua energia che lo hanno reso un personaggio amato dal pubblico e dalla critica. Anche quest’anno Enrico Melozzi è tornato al Festival di Sanremo e proprio in occasione della kermesse musicale il maestro ha rilasciato un’interessante intervista a ‘Gambero Rosso’. Durante l’intervista Melozzi ha svelato la sua passione per la cucina e ha rivendicato, con orgoglio, le origini abruzzesi di un piatto simbolo della tradizione italiana: l’amatriciana.
Il maestro Enrico Melozzi riapre il caso sull’origine dell’amatriciana
L’amatriciana è uno dei piatti italiani più popolari sia nella nostra penisola sia all’estero. La ricetta dell’amatriciana, poi, è spesso al centro di grandi discussioni e rivisitazioni. Per questo è stata anche riconosciuta dall’UE come “Specialità Tradizionale Garantita” (STG) contro possibili imitazioni e i falsi. Anche il maestro Enrico Melozzi ha dichiarato in una recente intervista di apprezzare l’amatriciana e ha riaperto il caso sulle sue origini. Melozzi, infatti, è tra i protagonisti di questa nuova edizione del Festival di Sanremo e intervistato da ‘Gambero Rosso’ ha dichiarato di essere un grande appassionato non solo di musica ma anche di cucina. Ha confessato che l’amatriciana è proprio uno dei suoi piatti preferiti sia da mangiare che da preparare. Il maestro ha così affrontato il discorso sulla nascita di questo piatto affermando che le sue origini siano abruzzesi. Ecco le sue dichiarazioni in merito riprese da ‘Gambero Rosso’: “L’amatriciana che si riconduce alla tradizione romanesca, ma a me piace rivendicare come abruzzese perché fino al 1927 Amatrice era in provincia de L’Aquila, poi è entrata a far parte del Lazio, ma quando la ricetta nasce, nasce in Abruzzo”.
Melozzi parla poi del suo modo di preparare questo amato piatto: “Guanciale non pancetta, altrimenti vi spezzo le mani (sorride, ndr), quello ottimo abruzzese, pecorino anche questo abruzzese, pasta buona come quella trafilata al bronzo, ma si può fare anche con la pasta all’uovo. Si fa soffriggere il guanciale a fuoco lento, si deve sciogliere del tutto, poi si mette salsa di pomodoro.” Infine, il maestro rivela anche un segreto ereditato da Gino Bramieri sulla preparazione dell’amatriciana: “Si fa soffriggere il guanciale a fuoco lento, si deve sciogliere del tutto, poi si mette salsa di pomodoro, ma prima di metterla bisogna sfumare il guanciale ormai sciolto con dell’aceto di mele o di vino, è questo il mio trucco.”
Enrico Melozzi: storia, carriera e partecipazioni a Sanremo
Enrico Melozzi, nato a Teramo il 22 giugno 1977, non è solo un violoncellista, compositore e direttore d’orchestra, ma un vero e proprio talento nel mondo della musica. Melozzi, soprannominato Melox, è uno dei direttori d’orchestra più giovani e apprezzati mai comparsi sul palco del Festival di Sanremo. La sua carriera al Festival della Canzone italiana inizia nel 2012 quando accompagna Noemi con “Sono solo parole”. Da allora, Melozzi ha calcato il palco dell’Ariston in numerose occasioni, dirigendo l’orchestra per artisti del calibro di Achille Lauro, Pinguini Tattici Nucleari, Fasma e, nel 2021, i Maneskin, che hanno trionfato con “Zitti e buoni”. Melozzi non si limita a dirigere l’orchestra, ma spesso cura anche gli arrangiamenti orchestrali dei brani in gara. Nell’edizione di Sanremo 2025 Melozzi dirige al Festival l’orchestra per i Coma_Cose che partecipano all’evento per la terza volta con la canzone “Cuoricini”. Inoltre, Melozzi ha prodotto e riarrangiato la sigla ufficiale del FantaSanremo 2025, intitolata “Occhi di FantaSanremo” che riprende la storica “Occhi di gatto” cantata da Cristina D’Avena.
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