Entro il 2100 il mare a Venezia sarà più alto fino a 108 cm
Il fenomeno sarà causato dall'effetto combinato del cambiamento climatico e dell'abbassamento del suolo
Il livello del mare nella laguna di Venezia potrebbe salire fino ad arrivare a 108 centimetri di altezza a causa dell’effetto combinato di cambiamento climatico e abbassamento del suolo.
A rivelarlo è una ricerca pubblicata sull’autorevole rivista Water dall’INGV, l’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Radboud Universeit dei Paesi Bassi. La ricerca si è basata sui dati forniti dalle stazioni mareografiche dell’Adriatico e del Tirreno, insieme alle misure relative alla subsidenza, ovvero il lento movimento verso il basso della superficie terrestre, legato a cause naturali e alle attività umane.
Questo movimento, spiegano l’INGV e la Radboud Universeit, produce come effetto quello dell’accelerazione del livello marino locale. Secondo i dati raccolti, entro il 2100 è previsto un aumento medio dell’acqua della laguna veneta di 82 centimetri. Nell’articolo precisano che nella previsione è calcolata una possibile incertezza di 25 centimetri in più o in meno, mentre considerando tutto il mar Mediterraneo, le aree maggiormente esposte al rischio di allagamento marino nel 2100 corrispondono a un’area pari a quasi 5,5 milioni di campi da calcio.
Le proiezioni di aumento del livello marino permettono di valutare i potenziali impatti socioeconomici, un fattore importante per Venezia che il 12 novembre del 2019 ha dovuto affrontare una marea di 188 centimetri, la più alta mai registrata dopo quella disastrosa che risale al 1966. Per il 2100, un’acqua granda potrebbe far innalzare il livello fino a quasi tre metri nelle condizioni peggiori.
Si deve tenere in considerazione che il livello marino ha sempre oscillato per cause naturali e continuerà a farlo. Per questo, studiarne le cause e gli effetti nei prossimi anni assume un ruolo di fondamentale importanza per avere un approccio consapevole nella gestione del fenomeno e dell’acqua alta a Venezia.
Lo studio pubblicato su Water dall’Istituto Nazionale di Geofisica e Vulcanologia e la Radboud Universeit dei Paesi Bassi ha approfondito il contributo dei fattori locali nell’aumento del livello del mare a Venezia, come la variabilità climatica naturale e i movimenti verticali della crosta terrestre.
Il lavoro pubblicato si inserisce nel quadro degli studi sull’aumento del livello del mare in scala globale: fenomeno in forte accelerazione a partire dalla fine del XIX secolo in corrispondenza con l’inizio della seconda rivoluzione industriale che ha prodotto un sensibile incremento per quanto riguarda le emissioni di anidride carbonica.
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