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Lecco, allarme zecca gigante sul Lario: cosa sta succedendo

Nella provincia di Lecco è scattato l'allarme zecca gigante tropicale: cosa sta succedendo sul Lario e quali sono i rischi legati a questo insetto

Zecca gigante

Oltre alla guerra in Ucraina, la pandemia di Covid-19, il caldo e l’emergenza siccità, nella provincia di Lecco ora c’è una nuova preoccupazione: si chiama Hyalomma marginatum. Questo è il nome scientifico che identifica la zecca gigante tropicale, un pericoloso insetto che potrebbe trovare “ospitalità” nel lecchese.

Perché a Lecco è scattato l’allarme “zecca gigante”

La zecca gigante tropicale, come riporta ‘Il Giorno’, rischia di diventare un’ospite indesiderata anche sul Lario. L’allarme arriva dalla vicina Svizzera, dove da tempo hanno inserito questo insetto tra i pericoli da cui difendersi nel futuro prossimo.

Diffusa in Africa e nell’Europa meridionale, la zecca gigante tropicale era stata segnalata anche in Italia, ma fino a questo momento non si era mai spinta oltre la Pianura Padana. Ora che il clima è diventato più caldo, questa zecca, che spesso si muove viaggiando tra le piume degli uccelli migratori, rischia di diventare una presenza costante anche nelle aree Prealpine e sulle Alpi, come ipotizzano in Svizzera dove gli esperti temono che l’insetto possa radicarsi al punto da diventare una specie endemica.

Perché la zecca gigante tropicale è pericolosa

La zecca gigante tropicale è generalmente diffusa nei paesi caldi. Rispetto alla zecca nostrana, che pure sta creando diversi problemi quest’anno in Italia per la sua presenza massiccia, è 10 volte più grande: normalmente misura mezzo centimetro ma, quando si nutre di sangue, si gonfia e raggiunge addirittura i due cm. Questa particolare zecca, inoltre, riesce a seguire le sue vittime, percependo la loro presenza anche a 100 metri di distanza grazie alle vibrazioni del terreno oppure all’anidride carbonica emessa attraverso il respiro.

La zecca gigante tropicale attacca anche i mammiferi, in particolare i cavalli, e anche gli uccelli. Il suo morso può provocare molti problemi, trasmettendo malattie anche molto gravi dall’animale all’uomo. Gli esperti, citati da ‘Il Giorno’, hanno spiegato a questo proposito: “La pericolosità di questa zecca consiste nel fatto che è in grado di raccogliere e trasmettere agenti patogeni, come il virus del Nilo occidentale”.

In Germania, nel 2019, questo insetto ha infettato una persona con la febbre maculata. In Iraq, alcuni mesi fa, una zecca gigante ha infettato delle mucche con il virus della febbre Crimea-Congo e così, dagli animali, il virus è passato all’uomo, contagiando un centinaio di persone e provocando il decesso di 18 esseri umani.

Un’app per combattere la zecca tropicale gigante

I primi accorgimenti contro la zecca tropicale gigante sono già stati messi in atto. In Svizzera, infatti, si sta lavorando a un’applicazione in grado di consentire agli escursionisti e agli agricoltori di segnalare la presenza del parassita, scattando una foto con la geolocalizzazione.

In Svizzera stanno già affrontando il problema: da tempo, infatti, gli svizzeri considerano la zecca gigante tropicale un pericolo da cui sarà necessario difendersi a breve. Nella zona di Lecco, ora, si teme che l’Hyalomma marginatum possa affacciarsi anche sul Lario, a causa degli effetti del cambiamento climatico. Un’applicazione per segnalare la presenza dell’insetto, attraverso le foto e un sistema di geolocalizzazione, potrebbe rivelarsi in tal senso una preziosa alleata.