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Il caso delle Lamborghini nel rifugio a 2100 metri

Le due Lamborghini parcheggiate davanti a un rifugio in Val Gardena e fotografate da un turista di passaggio, sono diventate un caso: la polemica

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Val Gardena

La presenza di due Lamborghini fotografate da un turista di passaggio, davanti a un rifugio in Val Gardena, ha scatenato diverse polemiche: le auto si trovavano lì per un evento organizzato ai piedi del Sassolungo, a 2.154 metri di quota.

Lamborghini nel rifugio di montagna: il botta e risposta

Le foto di due esemplari di Lamborghini, situate in un parcheggio davanti a un rifugio nel cuore delle Dolomiti, sono state pubblicate sui social: diventate subito virali, hanno scatenato nel giro di poco tempo le reazioni di diverse associazioni ambientaliste, riaccendendo il tema legato alla salvaguardia del territorio.

In un primo momento a criticare la presenza dei super bolidi in Val Gardena è stato Georg Simeoni, presidente dell’associazione alpinistica Alpenverein Sudtirol: “Tanta forza motrice e tanti gas di scarico sono probabilmente più graditi degli scialpinisti che raggiungono il rifugio con la forza dei muscoli sui propri sci – le parole riportate dal ‘Corriere della Sera’ – l’habitat montagna è già molto sviluppato e questi veicoli di lusso rappresentano l’ennesima invasione”.

Alle critiche di Simeoni aveva risposto il titolare del rifugio Igor Marzola, spiegando che: “Si è trattato di un evento privato organizzato da Lamborghini per un centinaio di clienti a cui hanno voluto presentare due Temerario, trasportate in altitudine su un carrello agganciato al gatto delle nevi in orari in cui le piste erano chiuse”.

Della vicenda ha parlato anche il Cai, il Club Alpino Italiano, attraverso le parole del presidente Carlo Alberto Zanella: “L’alta montagna è ormai diventata un autentico luna park – ha dichiarato presidente del Cai – elicotteri che scorrazzano nei cieli trasportando turisti, pseudo-rifugi che offrono pernottamenti a 400 euro e cene gourmet a base di pesce, cabinovie con aperitivi serali, piste aperte di notte, malghe con musica a tutto volume e adesso esposizione di automobili che di certo non sono accessibili alle tasche di tutti”.

Dura anche la presa di posizione di Mountain Wildernes riportata da ‘Il Dolomiti’ sulla versione online del quotidiano: “Auto ed elicotteri conquistano le Dolomiti. Siamo arrivati al degrado culturale più assoluto. Probabilmente irreversibile visto che nessuno si scandalizza più. Certo, da tempo nelle Dolomiti, e non solo, più rifugi offrono ostriche e champagne. Rifugi che a quote superiori a 2000 metri sono stati ricostruiti usufruendo di deroghe incredibili, oltre il 50% dei volumi originari”.

La posizione ufficiale della Casa automobilistica

Dopo tante polemiche è arrivata la risposta di Automobili Lamborghini Spa attraverso un comunicato ufficiale: la Casa automobilistica ha spiegato che l’evento è stato organizzato, gestito ed eseguito da un’agenzia terza, dissociandosi “totalmente e fermamente da qualsiasi supposizione o dichiarazione che non provenga direttamente da fonti ufficiali”

L’azienda di Sant’Agata Bolognese, presente nella classifica dei marchi italiani di maggior valore al mondo, ha precisato che l’evento organizzato a cura di una società terza si è svolto nel “pieno rispetto dei termini contrattuali stabiliti. Automobili Lamborghini ribadisce il suo impegno nel rispettare tutte le normative, affidandosi ad agenzie terze specializzate nell’organizzazione e realizzazione degli eventi, per assicurare che ogni attività organizzata dall’azienda sia conforme agli standard più elevati di legalità e professionalità”.