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L'ingrediente segreto trovato nei quadri di Leonardo e Botticelli

Uno studio tedesco rivela l’ingrediente segreto nei dipinti di Leonardo da Vinci e Botticelli: gli artisti lo aggiungevano intenzionalmente ai colori

Nei dipinti di Leonardo da Vinci, Botticelli e Rembrandt c’è un ingrediente segreto: lo hanno scoperto i ricercatori dell’Istituto di Tecnologia di Karlsruhe (KIT), in Germania, autori di uno studio appena pubblicato sulla rivista internazionale Nature Communications.

I grandi maestri del Rinascimento italiano, ma anche Albrecht Dürer, Johannes Vermeer e diversi artisti tardomedievali utilizzavano il tuorlo d’uovo per proteggere i propri dipinti dall’umidità e preservarne i colori più a lungo.

L’ingrediente segreto nei dipinti di Botticelli e Leonardo

Lo studio appena pubblicato su Nature Communications si intitola “Una prospettiva olistica sul ruolo del tuorlo d’uovo nei dipinti a olio dei Grandi Maestri”, e fornisce le prove che Leonardo da Vinci e Sandro Botticelli usassero intenzionalmente il tuorlo d’uovo nei propri dipinti.

Come si legge nella ricerca tedesca guidata dalla dottoressa Ophélie Ranquet, tracce di tuorlo d’uovo sono state individuate nel “Lamento sul Cristo Morto” di Botticelli e ne “La Madonna col Garofano” di Leonardo – l’opera nel cui sfondo sono state riconosciute le arcate di Villa Monastero a Varenna, sul Lago di Como.

Gli artisti probabilmente aggiungevano l’uovo direttamente al pigmento a olio, e secondo l’autrice dello studio erano ben consapevoli degli effetti benefici delle proteine animali sulla tenuta del colore. È infatti probabile, si legge nella ricerca, che “gli artisti dei secoli passati non fossero perfettamente in grado di controllare il grado di umidità dei propri pigmenti”, e che l’aggiunta di uovo fosse vista come una soluzione ai problemi della pittura a olio.

Rispetto alla tradizionale tempera, la pittura a olio permetteva di creare colori più intensi e dall’asciugatura più lenta, cosa che consentiva all’artista di lavorare per diversi giorni su sfumature, transizioni e dettagli quasi invisibili che ancora oggi nascondono grandi enigmi. Questo tipo di pigmento, però, esponeva i dipinti ad altri problemi tecnici: “Se la vernice era troppo rigida, presumibilmente aggiungevano più olio. Ma aggiungendone troppo potevano sorgere problemi a livello di legante”, tra cui la creazione di spaccature e grinze sulla tela, un problema che – si legge nello studio – anche Leonardo da Vinci aveva incontrato.

Pigmento, olio e tuorlo d’uovo: la ricetta dei grandi artisti

Per dimostrare che il tuorlo d’uovo può essere un ottimo additivo per i pigmenti a olio, gli autori dello studio hanno ricostruito la ricetta dei composti presumibilmente usati dai grandi artisti del Rinascimento italiano e non solo. Utilizzando acqua distillata, olio di semi di lino, pigmento e tuorlo d’uovo, gli studiosi del KIT hanno ricreato due tinte particolarmente diffuse e significative nella storia della pittura e dalle proprietà molto differenti, e cioè il bianco piombo e il blu oltremare.

I risultati dimostrano che “l’aggiunta di tuorlo d’uovo è vantaggiosa perché può regolare le proprietà di queste vernici in modo drastico, per esempio mostrando l’invecchiamento in modo diverso”. Come sottolinea Ranquet, le proteine del tuorlo potrebbero aver avuto un ruolo determinante nella conservazione dei capolavori della storia dell’arte: grazie a questo ingrediente, tutt’altro che segreto per gli artisti del Rinascimento, il processo di ossidazione della vernice diventa infatti molto più lento, permettendo di conservare colori e brillantezza delle opere.

È quindi certo che i grandi artisti del passato conoscessero la ricetta per colori a olio più intensi e resistenti a luce e umidità, e che aggiungessero intenzionalmente il tuorlo d’uovo ai loro pigmenti. D’altra parte, già nel Libro dell’Arte del pittore fiorentino Cennino Cennini – scritto appena qualche anno prima della nascita di Leonardo da Vinci – si trovava scritto che “conviene temperare i tuoi colori sempre con rossume d’uovo”.