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Il book crossing in italia: storia e diffusione

Il bookcrossing è un fenomeno nato negli Stati Uniti nel 2001 e rapidamente diffusosi anche in Europa, che prevede di mettere in circolo libri perché siano trovati e letti da sconosciuti

bookcrossingIl bookcrossing in Italia è ormai una realtà famosa e molto diffusa, ma chi si ricorda le sue origini? Questo simpatico progetto è nato nel 2001, per l’esattezza il sito americano è stato lanciato il 17 aprile 2001 e cinque anni dopo contava in Italia già 15mila iscritti.

Per festeggiare i primi cinque anni di attività ci fu un evento di rilascio collettivo di libri, per un totale di oltre 1.700 volumi messi in circolo nel giro di una sola giornata di novembre. Ma in cosa consiste, esattamente, il bookcrossing?

Il progetto prevede di tracciare il percorso di libri che vengono lasciati dai loro proprietari – nei luoghi più vari – in modo da essere trovati da qualche sconosciuto, letti, e poi nuovamente abbandonati.

L’idea nasce da progetti simili molto in voga negli Stati Uniti attorno all’anno 2000, come Where’s George?, che permette di seguire il percorso di una banconota specifica in base al suo numero di serie, PhotoTag, che rilascia macchine fotografiche usa e getta per vedere poi le foto scattate lungo il percorso, e il Geocaching collettivo, attività che unisce una caccia al tesoro high-tech con la corsa d’orientamento, che ha preso piede anche in Europa.

Per poter tracciare il percorso di un libro è necessario registrarsi al sito di Bookcrossing Italy, dichiarare il libro che si intende rilasciare e ricevere una etichetta da apporre al suo interno, con un codice che permetta a chi lo trova di segnalarlo online. In questo modo, se chi trova il libro sta al gioco, è possibile stabilire con precisione tutti gli spostamenti del testo che è stato, per così dire, liberato.

Gli appartenenti alla community online di bookcrossing si definiscono bookcorsari, e alcuni di loro sono molto attivi. Organizzano eventi in tutta Italia, come per esempio il rilascio collettivo di oltre 1.700 libri contemporaneamente, da Bolzano a Pantelleria, avvenuto nel novembre 2006, ma anche rilasci a tema, o raccolte fondi per persone colpite da catastrofi naturali, e tanto altro.

Negli ultimi anni, tuttavia, gli eventi di massa sono sempre più rari mentre sono abbastanza costanti gli incontri tra bookcorsari, che avvengono principalmente nelle grandi città come Milano, Torino, Roma e Bologna. Grazie a questa community è possibile confrontarsi e chiedere opinioni su un libro che si ha intenzione di comprare, o scoprire se qualcuno lo ha e ha intenzione di rilasciarlo.

È nato inoltre una specie di gioco a premi, in cui un bookcorsaro può vincere un libro messo in palio da un altro bookcorsaro, a patto di indovinarne il titolo in base ad alcuni indizi. Si tratta insomma di una vivace community online di appassionati non solo di libri, ma del loro scambio e della loro circolazione.

L’idea è sempre quella di promuovere la lettura, di renderla accessibile a tutti, e di creare una rete sia fisica che virtuale di appassionati di libri. Una volta che ci si è registrati al sito, si è scaricato il codice da abbinare al libro, si è stampata l’etichetta e la si è apposta nelle prime pagine o, meglio ancora, all’esterno, rimane solo da decidere il luogo in cui abbandonare, o meglio liberare, il libro.

Molti consigliano zone affollate, o di rapido passaggio, dove le persone non sono imbarazzate a impossessarsi di un libro apparentemente abbandonato. Ma non esistono vere e proprie regole e ognuno può seguire la sua immaginazione. A Genova esiste una vera e propria bibliocabina.

Il treno è un grande classico dove abbandonare i volumi, così come le panchine, ma sorprendentemente e per ragioni incomprensibili un posto in cui sembra che molti prendano il libro liberato sono i negozi di una nota catena che vende mobili componibili.

Qualcuno si è sbizzarrito a rilasciare il volume sotto il cartello stradale di una via o piazza intitolata al suo autore, e sul sito si possono trovare le foto che sono state scattate. Altri lo hanno appeso a fili per stendere la biancheria tesi tra due case, oppure lo hanno messo in mano a una statua. Ognuno può scegliere dove lasciare il suo libro, e se ha un’idea particolarmente originale è sicuramente una bella cosa che invii una foto o due al sito.