Firenze, il restauro show dei mosaici del Battistero: le immagini
Al via il restauro dei mosaici policromi della cupola del Battistero di Firenze: le spettacolari immagini del cantiere allestito all’interno del monumento
Sono appena iniziati a Firenze i lavori di restauro dei mosaici policromi della cupola del Battistero di San Giovanni Battista. Per permettere le operazioni di recupero della decorazione musiva è stata predisposta un’impressionante struttura, che sviluppa soltanto nella parte alta del Battistero oltre 600 metri quadrati di superficie calpestabile.
L’imponente ponteggio allestito per il recupero degli oltre mille metri quadrati di mosaici su fondo oro che ricoprono la volta permetterà ai visitatori di osservare da vicino, per la prima volta, uno dei più importanti cicli di arte musiva dell’Alto Medioevo italiano.
Firenze, al via il restauro dei mosaici del Battistero
È passato oltre un secolo dall’ultima volta che qualcuno ha potuto ammirarli da vicino, nel corso dell’importante restauro completato nel 1907. Da allora, gli splendidi mosaici del Battistero di San Giovanni Battista a Firenze non sono stati più toccati.
I nuovi lavori, a due passi dall’”isola segreta” celebrata dal Guardian, dureranno in totale sei anni: l’intenzione è quella di recuperare l’adesione delle tessere alla volta, arrestare i fenomeni di degrado e ridare luce ai colori dei mosaici policromi su fondo oro che ricoprono l’intera volta del Battistero.
Realizzati a partire dal 1225, probabilmente da mosaicisti di origine veneziana, i mosaici vennero creati sulla base di disegni e cartoni di eminenti pittori fiorentini, tra cui Cimabue, Coppo di Marcovaldo e il Maestro della Maddalena.
La grande figura del Cristo Giudice è al centro della scena del Giudizio Universale, che domina l’intera cupola da sopra l’altare: seduto sui cerchi del Paradiso, distende le mani separando giusti e dannati, cielo e inferi. Sulla volta del Battistero figurano anche profeti a figura intera d’ispirazione bizantina, storie della Genesi e di San Giuseppe, schiere di angeli sovrastate da vivaci decorazioni a fogliami e le storie di San Giovanni Battista – tra cui il Battesimo di Cristo, attribuito a Cimabue.
I primi interventi di restauro del Battistero, sulla piazza che nasconde in pieno sole enigmi e segreti della città di Firenze, si ebbero già alla fine del Trecento, e si susseguirono praticamente senza sosta fino al 1499. In età moderna sono da ricordare il restauro del 1781-82, per la ripulitura di tutta la volta, e quello del 1898-1907, durante il quale vennero reintegrate diverse zone mancanti della vasta opera musiva.
Ponteggio impressionante: il restauro è uno show
Il cantiere e l’intervento di restauro – che seguono di pochi mesi i sorprendenti esiti dei lavori sulla vicina facciata del Duomo – sono commissionati e finanziati dall’Opera di Santa Maria del Fiore in accordo con l’Arcidiocesi di Firenze, sotto l’alta sorveglianza della Soprintendenza archeologia, belle arti e paesaggio per Firenze, Prato e Pistoia.
L’Opera, è stato ricordato durante la presentazione del restauro, si è già occupata degli interventi di recupero della parte esterna e dei mosaici interni del Battistero, finanziando i lavori con 4,6 milioni di euro. Per il restauro dei mosaici della cupola ne saranno investiti altrettanti, per un totale di circa 10 milioni di euro.
“Ci dovremo confrontare con supporti differenti tra il cemento, le malte originali e il mastice” ha spiegato Beatrice Agostini, responsabile restauri dell’Opera di Santa Maria del Fiore, “oltre al fatto che sono stati risolti solo nell’ultimo restauro delle pareti esterne i problemi di infiltrazione che facevano bagnare proprio le malte e hanno provocato nei corsi dei secoli molti problemi ai mosaici”.
Per procedere con il restauro, è stato necessario progettare e realizzare una struttura impressionante, capace di rendere accessibile l’intera superficie della volta agli operatori pur lasciando visibili ai visitatori le pareti e la scarsella.
L’imponente ponteggio allestito per il restauro dei mosaici è alto 31,5 metri e largo 25,5 metri; si sviluppa su una superficie calpestabile di 618 metri quadrati nella parte alta, per un ingombro di appena 63 metri quadrati a terra.
Le spettacolari immagini in time-lapse che mostrano il dispiegamento della struttura, simile a un fungo, non sono l’unico regalo di questa grandiosa opera di recupero: per la prima volta, a partire dal 24 febbraio, il pubblico potrà ammirare da vicino i mosaici della cupola del Battistero.
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