Fase 2, cosa si può fare: le nuove regole regione per regione
Cosa si può fare e cosa è vietato nelle varie regioni d'Italia a partire dal 4 maggio, data di inizio della Fase 2 dell'emergenza Coronavirus.
La Fase 2 dell’emergenza Coronavirus in Italia prende ufficialmente il via: da lunedì 4 maggio cambiano, infatti, alcune regole per gli spostamenti degli italiani. Il presidente del Consiglio Giuseppe Conte ha annunciato in tv le nuove misure contenute nell’ultimo dpcm. Alcune regioni italiane, però, hanno deciso di adottare ordinanze specifiche per regolamentare cosa si può fare e cosa no all’interno dei loro territori di riferimento.
Ecco, di seguito, una panoramica delle principali novità nelle varie regioni d’Italia per quanto riguarda le regole in vigore a partire dal 4 maggio.
Fase 2 Lombardia: cosa si può fare
In Lombardia, sui mezzi di trasporto pubblico, si può salire solo con guanti e mascherina. Atm ha predisposto una segnaletica ad hoc all’interno di vagoni e banchine della metro. Prevista anche la regolamentazione dell’afflusso nelle stazioni e sui mezzi di superficie. Per chi utilizza l’automobile, Palazzo Marino ha prorogato la sospensione di area B e C e la sosta libera sulle strisce gialle e blu. Riaprono i parchi, ma con divieto di assembramento e di uso delle aree gioco e delle attrezzature sportive. Via liberaal raggiungimento delle seconde case, ma esclusivamente per ragioni di manutenzione.
Fase 2 Piemonte: cosa si può fare
In Piemonte, mascherine obbligatorie “in tutti i luoghi chiusi con accesso di pubblico”. Mezzi pubblici attivi al 50%. La zona a traffico limitato resta sospesa, così come il pagamento nelle strisce blu. Via libera al cibo d’asporto, ma non a Torino dove questa possibilità entrerà in vigore dal 9 maggio. Resta vietato spostarsi nelle seconde case, se non per motivi di necessità, in giornata e coinvolgendo una sola persona per nucleo famigliare. Riaprono parchi e cimiteri. Prevista la riapertura anche di studi professionali e attività di toelettatura per animali domestici.
Fase 2 Veneto: cosa si può fare
L’ordinanza della Regione Veneto prevede obbligo di mascherina e guanti o liquido igienizzante, con deroghe per minori sotto i 6 anni, disabili e durante lo svolgimento dell’attività motoria. In Veneto è consentito l’allenamento individuale negli impianti sportivi, a porte chiuse, per gli atleti professionisti e anche non professionisti, mantenendo il distanziamento di 2 metri tra loro ed evitando assembramenti (la previsione riguarda anche il calcio e le piscine). Possibili gli spostamenti verso e dalle seconde case nel territorio regionale per la manutenzione. Per quanto riguarda le biblioteche, è consentita l’apertura per la sola modalità di prestito. Per rispettare il distanziamento sociale, gli autobus possono raggiungere una capienza di un terzo rispetto a quella massima, i treni della metà. A Venezia prende il via la sperimentazione dei vaporetti su “prenotazione”.
Fase 2 Friuli Venezia Giulia: cosa si può fare
In Friuli Venezia Giulia via libera alla manutenzione delle barche da diporto e delle darsene. Al vaglio la possibilità di riprendere le visite agli anziani nelle case di riposo.
Fase 2 Trentino Alto Adige: cosa si può fare
In Trentino Alto Adige ok agli spostamenti fuori dai confini provinciali. Via libera in Trentino allo sport individuale, bici compresa, senza mascherina. Possibile, inoltre, coltivare orti e terreni anche fuori dal proprio Comune di residenza, ma solo una persona alla volta.
Fase 2 Valle d’Aosta: cosa si può fare
In Valle d’Aosta è possibile recarsi nelle seconde case all’interno della regione. Consentito l’accesso a parchi e giardini, ma non alle aree giochi per bambini. Possibile praticare attività motorie e sportive su tutto il territorio, con distanza minima di due metri.
Fase 2 Liguria: cosa si può fare
In Liguria sono rimandate all’11 maggio le eventuali aperture di parrucchieri, estetisti e ristoranti. Riaprono, a Genova, i parchi e le spiagge, con la possibilità di effettuare passeggiate al mare. A La Spezia, invece, i parchi pubblici rimangono chiusi con una ordinanza che resta in vigore fino al 17 maggio. Possibili, invece, le passeggiate al mare.
Fase 2 Emilia Romagna: cosa si può fare
In Emilia Romagna c’è l’obbligo della mascherina, sia nei locali pubblici, sia all’aperto laddove non sia possibile mantenere il distanziamento sociale di un metro. Resta in vigore il divieto di accesso alle spiagge anche per chi abita al mare. Sono invece consentiti i lavori di ristabilimento e manutenzione degli stabilimenti balneari e degli arenili. Gli spostamenti per situazioni di necessità (come fare la spesa) sono consentiti in forma individuale ed esclusivamente in ambito provinciale. Via libera all’accesso alle seconde case, purché nell’ambito della stessa provincia, da soli e in giornata. A Bologna restano chiuse le biblioteche e gli impianti sportivi comunali.
Fase 2 Toscana: cosa si può fare
In Toscana, al via la ripresa produttiva per le grandi industrie. Riaprono anche parchi e cimiteri. A Firenze riapre il Duomo per la preghiera personale. Obbligo di indossare mascherine e guanti su bus e tramvia. Riapre anche l’aeroporto, anche se ancora non sono previsti voli di linea.
Fase 2 Lazio: cosa si può fare
Dal 4 maggio, nel Lazio, supermercati e alimentari possono rimanere aperti dalle ore 8 alle 21.30. A Roma sui bus possono salire non più di 25 passeggeri, con obbligo di mascherina, dalla parte posteriore. In metropolitana il limite massimo è di 300 passeggeri a treno. I mezzi viaggeranno fino alle 23.30. Riaprono i parchi, con droni a sorvegliare le aree verdi. Chiuse le aree gioco per bambini. Le spiagge di Ostia rimangono vietate fino al 17 maggio.
Fase 2 Campania: cosa si può fare
Il governatore della Campania Vincenzo De Luca ha concesso l’ok al cibo d’asporto, alle passeggiate senza limiti di orario (con utilizzo della mascherina e nei pressi della propria abitazione) e alla possibilità di correre (dalle ore 6 alle 8.30, senza mascherina e rispettando il distanziamento). Ok anche alle attività di manutenzione e al rimessaggio delle barche. A Napoli riaprono 13 parchi comunali e i cimiteri.
Fase 2 Marche: cosa si può fare
Riaprono le spiagge nelle Marche, ma solo per passeggiate e attività motoria. Libero accesso anche in parchi e aree verdi. Ad Ancona i parchi restano chiusi fino al 7 maggio, le spiagge fino al 18 maggio. Nelle Marche è permessa la manutenzione delle barche e anche la pesca sportiva, compresa le attività subacquee sia in acque interne sia in mare.
Fase 2 Puglia: cosa si può fare
La Puglia ha dato l’ok alla pesca amatoriale e alla riapertura degli esercizi di toelettatura degli animali. Via libera anche agli spostamenti verso le seconde case, ma solo per fare manutenzione, così come sono autorizzati gli spostamenti nella regione per la riparazione delle imbarcazioni da diporto. A Bari restano chiusi parchi e spiagge.
Fase 2 Calabria: cosa si può fare
Con un’ordinanza, la regione Calabria ha consentito la ripresa delle attività di bar, pasticcerie, ristoranti, pizzerie, agriturismo, con somministrazione esclusiva attraverso il servizio con tavoli all’aperto. L’ordinanza, però, è stata impugnata dal ministro degli Affari Regionali Francesco Boccia.
Fase 2 Sicilia: cosa si può fare
In Sicilia è permesso il trasferimento nelle seconde case, a condizione che non si faccia spola con l’abitazione di residenza. Concesse alle società sportive le attività amatoriali di corsa, tennis, pesca, ciclismo, vela, golf ed equitazione. Restano limitati al minimo i collegamenti con l’isola almeno fino al 17 maggio. A Palermo riaprono 12 parchi, con ingressi contigentati. Stessa misura per i cimiteri.
Fase 2 Sardegna: cosa si può fare
Il governatore della Sardegna Christian Solinas ha dato l’ok alle messe. I nuclei familiari conviventi e residenti in Sardegna si possono spostare nelle seconde case, ma non possono restare a dormirci per la notte. Dall’11 maggio è prevista la riapertura di parrucchieri e negozi di abbigliamento.
Fase 2, le altre regioni: cosa si può fare
In Basilicata obbligo di tampone e isolamento domiciliare per chi rientra in regione. Per il resto si seguono le indicazioni del Dpcm. Anche Abruzzo, Molise e Umbria si allineano alle misure contenute nel decreto della Presidenza del Consiglio.
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