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Ernest Hemingway e la città di Milano

Lo scrittore americano passò parte della sua vita nella città meneghina e su di essa scrisse dei versi.

Ernest Hemingway e la città di MilanoErnest  Hemingway fu un famoso scrittore e giornalista americano. Tutti conoscono le sue opere, ma pochi sanno che, nel 1918 l’allora giovane Ernest Hemingway giunse a Milano come volontario della Croce Rossa con il compito di guidare le ambulanze. Qui, in seguito allo scoppio di una granata durante i combattimenti sul Piave, rimase ferito e fu ricoverato presso l’ospedale cittadino.  Ancora oggi in via Armorari è possibile ammirare una targa commemorativa che attesta la presenza di Hemingway a Milano nel 1918. Pare che, proprio durante il ricovero, lo scrittore ebbe l’ispirazione per uno dei suoi più grandi e famosi romanzi, Addio alle armi, opera che narra la storia d’amore tra un’infermiera inglese e un guidatore di ambulanze americano. Nel suo celebre romanzo scrive della città: “Ci piaceva star fuori in Galleria, i camerieri andavano e venivano ogni tavolo aveva la sua lampada col piccolo paralume. Arrivammo al Mercato e poi ai portici e alla piazza del Duomo: la piazza era piena di tram; al di là dei binari sorgeva bianca e umida nella nebbia la Cattedrale, nella piazza la nebbia era densa; la Cattedrale pareva enorme sotto la facciata; ed era umida veramente la sua pietra. Arrivati in fondo alla piazza ci voltammo a guardare il Duomo, era bellissimo nella nebbia”.

Ma questo non è l’unico riferimento a Milano. Durante il suo soggiorno milanese, Hemingway conobbe approfonditamente la città tanto da scrivere in una lettera destinata ai genitori queste parole riferendosi al maestoso Duomo: “Dalla veranda riusciamo a vedere la sommità della Cattedrale del Duomo Di Milano. E’ molto bella. Come se contenesse una grande foresta”. Un legame profondo quello che unì Ernest Hemingway alla città di Milano.