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Dove sono i soldi degli italiani: 6mila miliardi di risparmi

La ricchezza finanziaria degli italiani supera i 6.000 miliardi: dove finiscono risparmi e investimenti tra conti, fondi, titoli e assicurazioni

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

Dove sono i soldi degli italiani

In tempi di incertezza e tensioni geopolitiche gli italiani si rivelano un popolo di risparmiatori prudenti ma anche attenti alle opportunità. Secondo un recente rapporto della Fabi (Federazione Autonoma Bancari Italiani), la ricchezza finanziaria delle famiglie italiane ha superato per la prima volta, nel 2024, la soglia dei 6.000 miliardi di euro. Ecco, dove finiscono risparmi e investimenti degli italiani tra conti, fondi, titoli e assicurazioni.

Dove sono i soldi e i risparmi degli italiani

Come già accennato i dati condivisi da Fabi e ripresi dal ‘Corriere della Sera’ descrivono la ricchezza delle famiglie italiane. Stando agli ultimi dati il totale dei risparmi detenuti in strumenti finanziari degli italiani avrebbe superato i 6 mila miliardi. Per la precisione la cifra sembra attestarsi a 6.030 miliardi di euro, con un aumento di oltre 249 miliardi rispetto all’anno precedente. Analizzando il quadro emerge un dato chiaro: nonostante i rincari dovuti dall’inflazione le famiglie italiane si sono arricchite rispetto al periodo pre-covid.

Nello specifico dal 2019 si segna una crescita del 29,3%. La maggior parte dei risparmi sono ancora sotto forma di liquidità, con conti correnti e depositi bancari che raggiungono 1.593 miliardi di euro, in leggero aumento rispetto al 2023 (+1,02%). Queste informazioni si vanno a sommare al quadro complessivo sul risparmio elaborato da Fabi e Withub su dati Banca d’Italia e Istat aggiornato al 31 dicembre 2024. Anche questi numeri raccontano un altro spaccato interessante. È stata condivisa, infatti, una mappa territoriale del risparmio bancario della nostra penisola. Bolzano si presenta così come la provincia con la media più alta per depositi bancari con 26.692 euro pro capite.

Questa fotografia conferma l’esistenza di un divario geografico evidente tra nord e sud Italia. Un altro studio realizzato a metà 2024 dal Centro Studi delle Camere di Commercio Guglielmo Tagliacarne evidenziava, infatti, le città d’Italia dove si risparmia di più. In questo caso la località dove si risparmia di più lungo la penisola sarebbe Biella. Nella città piemontese il 15,4% del reddito disponibile viene accantonato. In generale, è il Nord-Ovest, con Piemonte, Lombardia ed Emilia-Romagna, a mostrare la maggiore propensione al risparmio. Un tempo, inoltre, a risparmiare erano soprattutto le famiglie, ora la situazione sembra cambiata. Con l’aumento del costo della vita, oggi chi riesce a risparmiare di più sono spesso i single ma anche molti cittadini stranieri.

Dove si investe di più: fondi comuni e titoli di Stato trainano la crescita

Rispetto al passato, gli italiani iniziano a cercare strumenti più remunerativi e hanno anche una maggiore propensione alla diversificazione. Nel 2024, la somma investita in azioni e obbligazioni è passata da 2.169 a 2.247 miliardi di euro, con una crescita complessiva di circa 80 miliardi. Il comparto che ha fatto registrare il maggiore incremento percentuale, però, è quello dei fondi comuni di investimento, cresciuti del +17,6% in un solo anno. Molto significativo anche il ritorno verso i titoli di Stato e le obbligazioni. L’ammontare investito in questi strumenti ha visto un balzo del +14,3%.

Anche le polizze assicurative tornano a crescere (+4,3%). Sul fronte azionario, le azioni detenute dalle famiglie italiane passano da 1.738 a 1.755 miliardi, con un incremento più contenuto (+0,94%) rispetto al resto. Tra le obbligazioni, si nota una preferenza per i titoli a medio-lungo termine, cresciuti da 398 a 458 miliardi (+15,1%), mentre quelli a breve salgono più lentamente, da 32,9 a 34,6 miliardi, ovvero un aumento del +4,8%.