Digital Whales, come incontrare una balena a Milano
Digital Whales, all'Acquario Civico di Milano, è un progetto che permette di incontrare in modalità virtuale le balene nel capoluogo lombardo
Forse non tutti sanno che a Milano è possibile incontrare le balene. Grazie a Digital Whales – Balene a Milano, infatti, si possono conoscere le balenottere del Mediterraneo pur restando nel capoluogo lombardo. Il progetto, infatti, avviato il 21 settembre 2019, porta virtualmente, fino al 30 settembre 2020, i cetacei all’Acquario Civico di Milano.
Niente animali nelle vasche, ma una esperienza multimediale interattiva resa possibile dalla realtà aumentata, attraverso cui si può veder apparire magicamente i giganti del mare in dimensioni naturali e accedere a una serie di contenuti extra per approfondire le informazioni sui cetacei e sull’ambiente.
Nello specifico, i ricercatori di Tethys (organizzazione senza fini di lucro nata nel 1986 e dedicata alla conservazione dell’ambiente marino tramite la ricerca scientifica e la sensibilizzazione del pubblico) e gli esperti di Verdeacqua (cooperativa formata principalmente da naturalisti e biologi) hanno portato virtualmente all’Acquario Civico le seguenti specie: capodoglio balenottera comune, stenella striata e globicefalo, megattera e orca.
L’Acquario Civico di Milano si trova ai margini del Parco Sempione, tra l’Arena Civica ed il Castello Sforzesco, all’interno dell’Area C. A seguito delle misure precauzionali prese dalle istituzioni in relazione all’emergenza Coronavirus, gli ingressi all’Acquario Civico di Milano sono contingentati. Durante il lockdown, a causa della chiusura temporanea dell’Acquario Civico, gli organizzatori di Digital Whales – Balene a Milano hanno deciso di rendere disponibile online tutto il materiale pubblicato finora.
Di balene si è parlato a più riprese negli ultimi mesi in Italia, complice l‘avvistamento della balena Codamozza nel mare davanti Catania e poi in Liguria. Si tratta di un esemplare di balenottera comune, cioè il secondo animale più grande al mondo (dopo la balenottera azzurra), lunga 20 metri e pesante 50 tonnellate, che non ha più la coda. Probabilmente, la coda è stata tranciata da un’elica o è stata segata lentamente da una lenza.
Non solo: sempre di balene si è parlato a proposito di una recente scoperta legata a Leonardo da Vinci. È stato svelato, infatti, il mistero della balena descritta da Leonardo nel ‘Codex Arundel’: la balena in questione non era un mostro marino, bensì un fossile di cetaceo e ciò rende quella di Leonardo da Vinci la più antica descrizione ad oggi nota di un reperto paleontologico.
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