Delfini "troppo intelligenti": pescatori in Salento sono in crisi
I pescatori in Salento sono in crisi dato che i delfini, noti per essere animali intelligenti, hanno cominciato a mangiare il pescato delle loro reti
Nelle acque cristalline del Mar Ionio, al largo della costa salentina, i pescatori sono sempre più in difficoltà a causa dei delfini. La crescente presenza di questi mammiferi e la loro intelligenza, infatti, stanno mettendo in seria difficoltà il settore della pesca. Diversi operatori del comparto, soprattutto a Porto Cesareo in provincia di Lecce, hanno denunciato l’impossibilità di svolgere il proprio lavoro in modo sostenibile. I delfini, infatti, romperebbero le reti per mangiare il pesce lasciando i pescatori senza pescato e con le reti rotte.
I delfini svuotano le reti dei pescatori
In questi giorni di inizio settembre i pescatori pugliesi, in particolare quelli delle coste salentine, lamentano una situazione di grande disagio. Questa è dovuta alla presenza di delfini che mangiano il pescato lasciando i pescatori con reti vuote e spesso anche rotte. Il fenomeno è legato alla moltiplicazione dei delfini nelle acque della zona. Secondo quanto dichiarato dai pescatori, questi mammiferi marini, grazie alla loro proverbiale intelligenza, hanno iniziato a rappresentare una minaccia seria per le attività di pesca.
Le reti da pesca, soprattutto quelle utilizzate per la cattura delle rinomate triglie dello Ionio, vengono danneggiate dai delfini che le rompono per cibarsi del pescato all’interno. Le triglie, infatti, sono diventate uno dei piatti preferiti di questi animali che con abili manovre riescono a sottrarre il pesce dalle reti. Per i pescatori questo costituisce un fatto molto grave non solo perché le reti subiscono ingenti danni materiali ma anche perché non possono più portare a casa il pescato e, quindi, anche i ricavi vengono meno. La situazione, infatti, sta causando danni non solo ai pescatori ma a tutto l’indotto.
Disperati dalla situazione, i pescatori del Salento hanno deciso di rivolgersi direttamente alle istituzioni e hanno scritto una lettera indirizzata al presidente della regione Michele Emiliano e ai dirigenti del settore pesca. Molte imbarcazioni, infatti, piuttosto di uscire in mare a questo punto preferiscono rimanere ferme nei porti, anche in giornate ideali per la pesca. A Porto Cesareo, ad esempio, i pescatori si rifiutano di uscire sapendo già che le probabilità di tornare con reti intatte e un carico di pesce sono davvero minime.
Le dichiarazioni dei pescatori
La lettera che il Presidente della Cooperativa pescatori dello Ionio, Antonio Settimo Colelli, ha inviato alla regione e ai dirigenti di settore richiama l’attenzione della politica su un tema davvero importante. La sfida, infatti, si presenta come difficile e complessa dato che i delfini sono una parte fondamentale dell’ecosistema marino e la loro presenza è indice di un ambiente sano. Allo stesso tempo, però, i pescatori devono poter proseguire con la loro attività.
Le parole del Presidente Colelli sono state riportate da ‘La Repubblica’: “Il nostro reddito ne sta risentendo gravemente e da oltre un mese il pesce catturato nelle reti viene totalmente depredato dai delfini procurando anche gravi danni alle attrezzature rendendole, spesso, inutilizzabili. Siamo sempre stati in prima linea per sperimentare ogni forma di salvaguardia delle specie protette e promuovere la pesca sostenibile – continua il presidente della coop – ma ora siamo molto preoccupati.” La situazione, infatti, è resa ancora più articolata dal fatto che, negli ultimi anni, i pescatori hanno smesso di impiegare equipaggiamenti pericolosi per i delfini come le reti dette ferrettare e spadare.
L’introduzione di pratiche più rispettose, però, ora sta causando al comparto pesca ingenti perdite, così i pescatori sperano si possano trovare nuove soluzioni utili. Un altro aspetto critico riportato dai pescatori, infatti, riguarda l’inefficacia dei deterrenti usati come i dissuasori forniti dalla Regione. Secondo quanto riportato dai pescatori, i delfini che sono esseri molto intelligenti hanno capito bene come funzionano. Per questo non sono più spaventati dai dissuasori anzi questi risultano per loro ormai un richiamo, un segno della presenza dei pescatori e, quindi, delle reti nella zona.
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