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Cucciolo di muflone rimasto solo al Giglio: l'appello

Un appello per salvare Gigliola, il cucciolo di muflone rimasto solo sull'Isola del Giglio: l'esemplare vaga in solitudine dopo la cattura del suo branco

appello per il baby muflone solo sull'isola del Giglio

La tutela del territorio sull’Isola del Giglio ha portato alla cattura e all’uccisione di diversi mufloni che venivano ritenuti dannosi per la biodiversità. Il progetto LIFE LetsGoGiglio che prevede l’eradicazione dei mufloni dall’isola per proteggere la flora e la fauna autoctone ha però lasciato qualche strascico. In questi giorni è scattato l’appello per un cucciolo di muflone rimasto solo. Gli abitanti dell’isola l’hanno chiamata Gigliola e non si sa esattamente se la piccola di muflone sia rimasta orfana o se la sua mamma faccia parte degli esemplari catturati.

Il cucciolo di muflone solo sull’isola del Giglio

Ribattezzata Gigliola dagli abitanti dell’Isola del Giglio: il cucciolo di muflone femmina è stato avvistato vagare in solitudine belando. La sua solitudine diventa un pericolo soprattutto ora che si avvicina l’inverno. La specie, come tutti gli ungulati, tende a crescere i propri cuccioli tenendoli vicino alle mamme per molti mesi dopo lo svezzamento. A svelare qualche curiosità sull’animale è Massimo Vacchetta, esperto veterinario del Centro Recupero Ricci La Ninna durante un’intervista rilasciata al Corriere Della Sera. Il veterinario ha anche aggiunto che pur condividendo e comprendendo il motivo del progetto LIFE LetsGoGiglio «Ciò che è certo è che sola, e alle porte dell’inverno, difficilmente la piccola vedrà la primavera senza il sostegno della sua mamma e del suo gregge».

I mufloni sono solo uno dei tanti casi di animali non autoctoni messi sotto i riflettori: basti pensare ad esempio alla situazione delle capre di Alicudi.

L’appello per salvare il cucciolo

L’allarme lanciato dal veterinario evidenzia come il cucciolo rimasto solo sia davvero in pericolo. Per la baby muflona Gigliola è stato creato quindi un appello portato avanti dal veterinario Massimo Vacchetta e dall’associazione animalista Vita da Cani dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano. L’idea è quella di condurre il cucciolo in un luogo sicuro ricongiungendolo con gli altri esemplari del branco catturati nelle settimane precedenti e condotti nel centro di recupero di Semproniano.

Le parole del veterinario Massimo Vacchetta e dell’associazione Vita da Cani dell’Ente Parco dell’Arcipelago Toscano sono ferme e decise: <<è imperativo che Gigliola venga messa al sicuro e ricongiunta con i 6 mufloni traslocati sul continente. Anche se tra questi non dovesse esserci la mamma, almeno Gigliola sarà seguita da un veterinario e la sua vita sarà messa al sicuro dagli abbattimenti quando riprenderanno».