Questo sito contribuisce all’audience di

Virgilio InItalia

Cringe ora è una parola italiana: cosa significa e quando usarla

L'espressione "cringe" di origine inglese e amatissima dai più giovani sui social viene inserita dall'Accademia della Crusca tra le nuove parole italiane

La parola “cringe” viene ripetuta costantemente dai più giovani tanto da averla fatta diventare un vero e proprio tormentone anche in Italia. Il termine di origine inglese è diventata così diffuso che l’Accademia della Crusca l’ha inserito nella rubrica delle parole nuove.

Perché cringe è diventata una parola italiana

L’Accademia della Crusca è sempre più vicina ai giovani e al linguaggio social che è diventato d’uso comune. La parola cringe entra a far parte ufficialmente dei nuovi vocaboli italiani e nasce per indicare letteralmente imbarazzo e deriva dal verbo inglese “to cringe” utilizzato come gergo dagli adolescenti UK per indicare qualcuno che con i suoi atteggiamenti fa sentire il soggetto della frase in imbarazzo.

Secondo gli studiosi di linguistica, la parola cringe viene utilizzata per la prima volta in Italia nel 2012 su Twitter ma è soprattutto durante il 2020 che la parola diventa un tormentone social. Sono state contate 400.000 citazioni su Google dall’Accademia della Crusca che, dopo anche il caso di “petaloso”, non poteva certamente restare indifferente alla parola simbolo di una generazione.

La parola, viene inserita anche nel testo di una canzone del gruppo Indie Pop italiano Pinguini Tattici Nucleari che nel singolo Bohemien canta “la vecchia che ci abita accanto ieri è venuta a chiedere il sale e mi ha domandato quando facciamo un figlio, che cringe”.

Non è stata l’Accademia della Crusca però il primo dizionario italiano a riconoscere il termine, la prima approvazione arriva da Slengo, un dizionario online dedicato ai neologismi e che viene curato proprio dagli utenti.

Cosa significa cringe

Chi è circondato da giovani e adolescenti sentirà quotidianamente frasi come “questa cosa è cringe” e ora che il termine è stato approvato anche dall’Accademia della Crusca il termine che impazza sui social diventerà ancora più popolare.

Il termine cringe, utilizzato per rimarcare il proprio imbarazzo in riferimento a situazioni su cui non è possibile avere il controllo, serve a distaccarsi dalla circostanza e a ripulire la propria immagine pubblica. Sulle piattaforme di messaggistica istantanea come whatsapp, la parola cringe viene spesso accompagnata dalla emoji facepalm in cui il personaggio ha la mano sulla fronte.

Tra le situazioni più comuni in cui viene utilizzato il termine cringe c’è ad esempio un balletto imbarazzante condiviso su TikTok o una foto in cui si viene taggati a propria insaputa. A rafforzare la popolarità di questa parola ci pensano i meme e i cantanti che generano viralità del nuovo termine sempre più in voga tra i giovani.