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Quali sono i 10 cognomi più diffusi in Italia: da Rossi a Ferrari

Da Rossi a Ferrari, è stata rivelata la classifica dei 10 cognomi più diffusi in Italia: 60,5 mila famiglie italiane condividono lo stesso cognome

Culle in ospedale

Quali sono i cognomi più diffusi in Italia oggi? A questo interrogativo ha risposto ‘Youtrend’, che, sulla base dei dati di ‘mappedeicognomi’, ha stilato la classifica dei cognomi per numero di famiglie che lo portano.

La Top 10 dei cognomi più diffusi in Italia

Non sorprenderà sapere che, al primo posto della classifica dei cognomi più diffusi in Italia, c’è “Rossi“: sono 60.5 mila le famiglie che portano questo cognome nel nostro Paese. Curiosità: a Milano il cognome Rossi è stato superato dal cognome Hu.

Il secondo cognome più diffuso in Italia è “Russo“: sono 42.9 mila le famiglie che hanno questo cognome. Il gradino più basso del podio di questa speciale classifica è, invece, occupato dal cognome “Ferrari” (33.7 mila famiglie).

La Top 10 completa dei cognomi più diffusi in Italia:

  • 1 Rossi: 60,5 mila famiglie
  • 2 Russo: 42.9 mila famiglie
  • 3 Ferrari: 33.7 mila famiglie
  • 4 Esposito: 32 mila famiglie
  • 5 Bianchi: 25.1 mila famiglie
  • 6 Romano: 24.1 mila famiglie
  • 7 Colombo: 23.5 mila famiglie
  • 8 Bruno: 20.5 mila famiglie
  • 9 Ricci: 19.9 mila famiglie
  • 10 Marino: 18.2 mila famiglie

La classifica dei nomi maschili più scelti in Italia

‘Youtrend’ ha anche stilato la classifica dei 10 nomi maschili più scelti in Italia nel 2021, che erano già stati resi noti dall’Istat.

La Top 10 dei nomi maschili più scelti in Italia nel 2021:

  • 1 Leonardo: 8.4 mila
  • 2 Alessandro: 5 mila
  • 3 Tommaso: 5 mila
  • 4 Francesco: 4.9 mila
  • 5 Lorenzo: 4.6 mila
  • 6 Edoardo: 4.4 mila
  • 7 Mattia: 4.2 mila
  • 8 Riccardo: 4 mila
  • 9 Gabriele: 3.9 mila
  • 10 Andrea: 3.9 mila

Nel dettaglio, i nomi “in salita” sono “Leonardo”, “Alessandro”, “Tommaso”, “Edoardo”, “Mattia”, “Riccardo” e “Gabriele”, mentre sono “in ribasso” le quotazioni dei nomi “Francesco” e “Andrea”. Stabile, invece, il nome “Lorenzo”.

Nel 2001, la top 3 dei nomi maschili più scelti in Italia era composta da “Francesco” (10.3 mila), Andrea (9.7 mila) e Matteo (9.7 mila). Seguivano, poi, i nomi “Alessandro” (8.7 mila), “Lorenzo” (8.2 mila), “Luca” (7 mila), “Marco” (6.5 mila), “Simone” (6.2 mila), “Davide” (5.8 mila) e “Giuseppe” (5.3 mila).

La classifica dei nomi femminili più scelti in Italia

Ci sono novità anche per quanto riguarda la Top 10 dei nomi femminili più scelti in Italia. Il podio della classifica del 2021, infatti, è rivoluzionato rispetto a quello della stessa classifica riferita all’anno 2001.

La Top 10 dei nomi femminili più scelti in Italia nel 2021:

  • 1 Sofia: 5.6 mila
  • 2 Aurora: 5 mila
  • 3 Giulia: 4.6 mila
  • 4 Ginevra: 3.8 mila
  • 5 Beatrice: 3.6 mila
  • 6 Alice: 3.4 mila
  • 7 Vittoria: 3.2 mila
  • 8 Emma: 2.9 mila
  • 9 Ludovica: 2.8 mila
  • 10 Matilde: 2.6 mila

Osservando nel dettaglio la classifica del 2021 rispetto alla stessa Top 10 riferita all’anno 2001, si nota che tutti i nomi del 2021 sono in salita rispetto al dato di 20 anni prima.

Nel 2001, infatti, la top 3 dei nomi femminili più scelti in Italia era composta da “Sara” (8.3 mila), Chiara (8.2 mila) e Alessia (8.1 mila). Seguivano, poi, i nomi “Giulia” (8.1 mila), “Martina” (8 mila), “Francesca” (7 mila), “Gaia” (4.7 mila), “Giorgia” (4.7 mila), “Federica” (4.4 mila) e “Anna” (3.6 mila).

Quanto costa crescere un figlio in Italia

Nell’anno 2022, uno studio di Banca Italia (che ha riesaminato dei dati Istat) ha svelato quanto costa crescere un figlio in Italia (o, per meglio dire, quanto costava nel 2020).

Sulla base dei dati riportati in questa analisi, la spesa destinata alla crescita di un figlio ammontava in media, tra il 2017 e il 2019, a circa 640 euro al mese. Quasi il 60% di questo importo era destinato all’acquisto di bisogni primari come cibo, abbigliamento, spese per la casa, istruzione e salute. La spesa. nel 2020, in piena pandemia Covid, ha subìto una leggera riduzione: in quel periodo i 640 euro medi erano scesi a 580 euro al mese.