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La chiusura del bistrot di Cannavacciuolo a Novara è un caso

A Novara la chiusura del bistrot di Antonino Cannavacciuolo è diventata un caso: le polemiche dell'ex sindaco e le parole dello chef campano

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Chef Cannavacciuolo

Il bistrot di Antonino Cannvacciuolo a Novara chiude dopo 9 anni di attività: una decisione che ha avuto una grande risonanza mediatica sia a livello locale che nazionale.

Cannavacciolo chiude il bistrot di Novara: la polemica

Non sono mancate le polemiche riguardo l’addio del noto chef: su tutte quelle avanzate dall’ex sindaco di Novara Massimo Giordano che su Facebook ha espresso tutto il suo disappunto per la scelta di chiudere il locale della città piemontese.

L’ex primo cittadino, in carica dal 2001 al 2011, dopo la notizia della chiusura del bistrot, ha scritto: “Chi non ama Novara faccia pure le valigie”. Nel post Giordano ha sottolineato che il locale, legato allo storico teatro Coccia, è “un salotto della città” e “non può restare chiuso”.

La risposta dello chef

Alle polemiche generate anche dal post dell’ex sindaco di Novara, Antonino Cannavacciuolo e la moglie Cinzia Primatesta hanno deciso di rispondere con una dichiarazione rilasciata all’agenzia ‘Agi’ e riportata da ‘Repubblica’:

“I mesi di chiusura del ristorante ci sono serviti per vagliare ogni possibilità, dal proseguimento del lavoro svolto in questi anni alla valutazione di profondi cambiamenti. Abbiamo infine deciso di chiudere il Cannavacciuolo Cafe’ & Bistrot di Novara, un pezzo della nostra storia a cui rimarremo per sempre legati”.

La chiusura del bistrot di Novara arriva a 9 anni di distanza dall’apertura, avvenuta nel 2015. Dopo quasi un decennio, il Gruppo dello chef Antonino Cannavacciuolo ha fatto le proprie valutazioni, decidendo di concentrarsi su nuovi progetti:

“Siamo cresciuti accanto a questo progetto – hanno spiegato Antonino e Cinzia – così come i ragazzi appassionati che ogni giorno rendono grande la nostra squadra. Insieme a loro abbiamo iniziato a prendere una nuova direzione di Gruppo, maggiormente incentrata sullo sviluppo Hospitality e Retail, un’area che ci permette di far fiorire le nostre risorse, realizzando le loro aspirazioni.

“Seguendo questi ragionamenti ci siamo resi conto che il Cafe’ & Bistrot non poteva più rappresentare uno spazio di crescita costante, perché poco in linea con il nostro presente, e abbiamo ritenuto giusto lasciarlo andare per concentrare le energie su tutti gli altri progetti“.

Il nuovo bistrot: passaggio di consegne

La chiusura del bistrot di Cannavacciuolo a Novara non segna la fine del locale che è pronto a rinascere con un passaggio di consegne: a subentrare dovrebbe essere un grande nome del settore della ristorazione, un profilo di alto livello capace di raccogliere un’eredità pesante.

Da questo punto di vista erano arrivate già delle rassicurazioni da parte del Gruppo Cannavacciuolo sul futuro del locale: “Abbiate fiducia e rispetto verso chi ha investito due milioni di euro per risanare un posto sia dal punto di vista strutturale che sotto il profilo energetico e della fama, dando tanto in quasi dieci anni alla città”.

Dal 2015 a oggi il Gruppo di Cannavacciuolo, uno degli chef più seguiti d’Italia, ha lavorato sodo per far crescere il locale, investendo molto anche dal punto di vista economico. Gli sforzi sono stati ripagati nel 2019, quando il bistrot, con la cucina affidata allo chef Vincenzo Manicone, è stato insignito della sua prima stella Michelin: un riconoscimento prestigioso che ha contribuito a far spiccare Novara sulla mappa dei ristoranti piemontesi.