Caravella portoghese nel mare italiano: cos'è, dov'è e i rischi
Nel mare italiano scatta nuovamente l'allarme Caravella portoghese: cos'è, dove è stata avvistata e perché è molto pericolosa per l'essere umano
La Caravella portoghese, anche nota con il nome scientifico Physalia physalis, è stata nuovamente avvistata nel mare italiano, in diverse zone. Sembra una medusa ma non lo è, anche se può provocare danni proprio come una medusa.
Cos’è la Caravella portoghese e quali sono i rischi per l’essere umano
Per il suo aspetto, la Caravella portoghese viene solitamente scambiata per una medusa, ma in realtà si tratta di un sifonoro. Non è, quindi, un singolo organismo pluricellulare, ma nasce dell’aggregazione di individui specializzati di 4 tipologie diverse, chiamati zooidi, collegati e fisiologicamente integrati tra di loro al punto tale da risultare reciprocamente dipendenti per la sopravvivenza. La Caravella portoghese ha tentacoli capaci di punture molto dolorose e pericolose per l’essere umano.
Il nome “Caravella portoghese” nasce dal suo aspetto, che ricorda una caravella che naviga in mare a vele spiegate. Ciò che permette alla Caravella portoghese di galleggiare in acqua, è in realtà, la sua sacca galleggiante colma di gas, lunga tra i 9 e i 30 centimetri e alta fino a 15 centimetri, prevalentemente trasparente con tinte di color blu, viola, rosa o malva.
I suoi tentacoli, generalmente lunghi 10 metri (ma possono raggiungere anche i 30 metri), sono fortemente urticanti. Le nematocisti dei tentacoli della Caravella portoghese contano più di 10 tipi di veleno. Negli esseri umani, le punture provocano solitamente forte dolore (che generalmente scompare dopo circa un’ora) e ferite (piaghe arrossate, che durano normalmente tra i 2 e i 3 giorni). Più raramente gli effetti di una puntura di Caravella portoghese possono aggravarsi, addirittura fino alla morte.
Dove è stata avvistata la Caravella portoghese in Italia
La Caravella portoghese è una specie oceanica che vive al largo, molto comune nelle fasce subtropicali e tropicali degli oceani Atlantico, Indiano e Pacifico. Una recente ricerca condotta dalle università di Palermo e Catania e dall’Istituto di Scienze Marine dell’Andalusia su alcuni reperti storici delle collezioni zoologiche dei musei di Storia naturale ha dimostrato, però, che la Caravella portoghese è sempre stata presente anche nel Mar Mediterraneo. Prima di questo studio, la Caravella portoghese era stata segnalata per la prima volta nel Mediterraneo solo in tempi relativamente recenti.
La ricerca ha ricostruito la storia della presenza della Caravella portoghese nelle acque del Mar Mediterraneo confermandone l’arrivo dall’Oceano Atlantico per poi giungere fino alle coste dell’Italia centrale e meridionale. In particolare, hanno precisato i ricercatori, la presenza si è concentrata in aree a maggior rischio per attività turistiche, diportistica e balneare.
Come sottolineato dalla Università di Catania, la Caravella portoghese “è tra le specie marine più pericolose che un bagnante può incontrare nel nostro mare” ed è in grado di “provocare reazioni molto gravi nell’uomo, fino, in casi estremi, alla morte”. Bisogna, quindi, fare molto attenzione se la si incontra in acqua (e non toccarla!).
Nel 2021, un esemplare di Caravella portoghese era stato ritrovato sulla spiaggia di Capo Peloro, a Messina. In questo inizio di stagione 2022, come riporta il ‘Corriere Adriatico’, la Caravella portoghese è stata invece avvistata al largo della Sicilia, della Sardegna e a Reggio Calabria (Villa San Giovanni).
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