Ai Campi Flegrei effetto terremoto sugli affitti: cosa succede
Campi Flegrei, l'effetto del terremoto sugli affitti: in aumento i prezzi delle locazioni di case e villette. Salgono anche i costi degli hotel
Il bradisismo dei Campi Flegrei ha spinto diverse persone, volontariamente o forzatamente, a lasciare la propria abitazione. Chi può prova a cercare una casa in affitto in comuni non interessati dal sisma ma l’aumento della richiesta ha fatto lievitare i prezzi.
Effetto Campi Flegrei sui prezzi degli affitti
In molti, da Pozzuoli e Bagnoli, decidono di spostarsi verso località come Licola, Varcaturo e Lago Patria: era già successo durante il bradisismo degli anni Ottanta e anche durante il maggio del 2024, quando iniziò la corsa alle case in affitto.
Come riferito da ‘Il Mattino’, a meno di un anno di distanza la storia si ripete: nelle ultime settimane, infatti, la richiesta di case e villette nella zona del giuglianese si è impennata, facendo lievitare le richieste dei proprietari anche del 40-50%.
I prezzi per l’affitto di un trilocale partono da un minimo di 700-750 euro contro i 450-500 euro che si pagavano qualche mese fa; per una villetta, invece, servono non meno di 1.300 euro, quando nel periodo precedente al sisma bastavano 800 euro.
Le zone più richieste da chi cerca una casa in affitto sono quelle dei complessi residenziali che sorgono lungo le principali arterie di collegamento verso l’area Nord di Napoli e nello specifico via Staffetta a Lago Patria, via San Nullo a Licola, via Ripuaria a Varcaturo e i vari parchi privati situati lungo la Domitiana.
Con la domanda in continua crescita, gli immobili da affittare sono praticamente introvabili, perché il mercato è saturo. In una situazione del genere, le agenzie immobiliari stanno ricevendo richieste anche per le zone oltre la fascia costiera, tipo Villaricca, Qualiano e i comuni della provincia di Caserta.
I principali acquirenti provengono tutti dalla zona della Solfatara, per lo più da Pozzuoli e Bagnoli: nella maggior parte si tratta di famiglie appartenenti al ceto medio che hanno maturato la volontà di spostarsi in maniera definitiva e non più per brevi periodi come era successo in passato.
In aumento anche i costi di hotel e residence
Con una sorta di effetto cascata, dalla situazione dei Campi Flegrei è influenzato, ovviamente, anche il settore alberghiero: gli hotel e i residence della Domitiana risultano quasi del tutto sold-out, in modo particolare durante la sera, quando in molti decidono di spostarsi verso il mare per trascorrere la notte in tranquillità.
E per hotel e residence, vale lo stesso discorso delle abitazioni in affitto: i prezzi sono lievitati di fronte all’incremento della domanda e le richieste possono partire da 3.000 e arrivare anche fino a 6.000 euro al mese in alcune occasioni.
Nel frattempo continua la situazione di emergenza e disagio in tutta la zona dei Campi Flegrei: dopo la forte scossa di magnitudo 4.4 del 14 marzo 2025, in molti hanno dormito in auto, mentre altri si sono recati presso i centri di accoglienza allestiti dai Comuni interessati, tra Napoli e l’hinterland.
Chi ha potuto si è trasferito da parenti o amici che vivono in zone più lontane. A partire dal 13 marzo, nei comuni di Napoli, Pozzuoli e Bacoli, le ordinanze di sgombero in seguito alle scosse hanno riguardato 142 nuclei familiari, pari a 340 persone.
Di tutte le persone sgomberate, 55 sono state ospitate negli alberghi convenzionati con la Regione Campania e le restanti hanno trovato una sistemazione autonoma. Qualcuno ha pernottato nella sede di via Acate, altri al PalatTincone di Monterusciello e altri ancora a Bacoli, Viale Olimpico.
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