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Terremoto Campi Flegrei, cosa succede: la spiegazione di Tozzi

Cosa sta succedendo ai Campi Flegrei: la spiegazione del noto geologo Mario Tozzi riguardo lo sciame sismico che interessa la zona della Campania

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Situazione complicata ai Campi Flegrei, zona interessata da uno sciame sismico che si è fatto sempre più intenso nel mese di maggio: il 20 sono state registrate 150 scosse di terremoto e 15 la mattina del giorno successivo, con la scossa più forte degli ultimi 40 anni, di magnitudo 4.4, avvertita nel pomeriggio di martedì 21.

Il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni ha annunciato un vertice a Palazzo Chigi, mentre il responsabile della Protezione Civile Nello Musumeci ha dichiarato che “ci saranno ulteriori interventi da parte del governo, dopo quelli già promossi e in corso di attuazione”.

Di fronte alle scosse di terremoto che hanno messo in allarme la popolazione, con tanta gente che si è riversata in strada di notte per la paura e con danni a strutture ed edifici ancora da quantificare, tutti si domandano cosa sta succedendo ai Campi Flegrei e cosa bisogna aspettarsi per i prossimi giorni. A fare chiarezza sulla situazione ci ha pensato Mario Tozzi, noto geologo, divulgatore scientifico, saggista, autore e conduttore televisivo.

Situazione Campi Flegrei: la spiegazione di Mario Tozzi

“Le scosse sono dovute alla sollecitazione della crosta terrestre, alla spinta dal basso di qualcosa che preme – ha dichiarato il geologo Tozzi a ‘Quotidiano Nazionale’ – che questa cosa che prema siano fluidi idrotermali in testa alla colonna magmatica, cioè caldi, liquidi e gassosi, oppure che sia magma che spinge, non lo sappiamo. E la differenza fra le due ipotesi è importante. L’allarme potrebbe rientrare, se è il magma a spingere significa che siamo prossimi a un’eruzione. Ma per quel che ne so è al momento a 5 mila metri e quindi possiamo stare tranquilli”.

Sul bradisismo, Tozzi ha spiegato: “Siamo davanti a una crisi di bradisismo in atto da anni con un sollevamento parecchio pronunciato. E i terremoti sono intimamente connessi a questi fatti. Una situazione paragonabile a quella degli anni Ottanta, come tipo di sequenza”.

I problemi per la popolazione

Il problema più importante, secondo Tozzi, riguarda lo stato dei Campi Flegrei: “È come se migliaia di persone fossero sedute su un supervulcano e invece di tenerlo sotto controllo e attenzionato, che fanno? Ci costruiscono sopra un ospedale, un ippodromo, una base militare, una città da 80mila abitanti. Qualsiasi cosa succede lì è un problema”.

Per Tozzi diventa difficile prendere altri provvedimenti dal momento in cui la zona dei Campi Flegrei sarebbe dovuta essere un grande parco naturale e invece è abitata da 600.000 persone: “E ancora c’è gente che continua a venire perché è un posto splendido – ha dichiarato il geologo – non mi venite a raccontare la storia dello Stato malvagio. La verità è che lì non ci dovevano venire ad abitare, la gente non ci doveva stare. Questo è il primo punto che bisogna tenere a mente. Di trenta bocche eruttive solo due o tre si riconoscono ancora, le altre sono state cancellate dal cemento”.

Nel frattempo il prefetto di Napoli, Michele Di Bari, ha annunciato che si stanno allestendo in via precauzionale, tre aree di attesa e accoglienza a Napoli, Pozzuoli e Bacoli. A Pozzuoli, inoltre, sono state chiuse le scuole ed è stato evacuato il carcere femminile con 140 detenute trasferite per via di lievi danni alla struttura.