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Eruzione di Pompei, cambia la data? Un post riapre il dibattito

Anni fa ritrovamenti avvenuti a Pompei hanno fatto pensare che l'eruzione non fosse avvenuta in agosto ma in ottobre, ora un post riapre il dibattito

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Martina Bressan

Martina Bressan

SEO copywriter e Web Content Editor

Appassionata di viaggi, di trail running e di yoga, ama scoprire nuovi posti e nuove culture. Curiosa, determinata e intraprendente adora leggere ma soprattutto scrivere.

L’eruzione del Vesuvio che ha seppellito Pompei, Ercolano, Stabia, e altri insediamenti circostanti, è uno degli eventi più catastrofici e celebri dell’antichità. Testimonianze di questa eruzione, solo in parte raccontata da alcuni autori latini, sono gli splendidi siti di Pompei ed Ercolano dove la coltre di cenere vulcanica ha ricoperto intere città. Stando alle notizie giunte sino a noi tradizionalmente la data dell’eruzione è stata fissata al 24 agosto del 79 d.C. ma negli ultimi tempi questa data è stata messa in discussione.

La storia dell’eruzione del Vesuvio

Il Parco archeologico di Pompei ed Ercolano è un sito patrimonio dell’umanità dell’UNESCO e una tra le destinazioni turistiche più visitate in Italia. Il 24 agosto del 79 d.C. l’eruzione del Vesuvio ha colpito le cittadine di Pompei ed Ercolano che sono state sepolte sotto uno strato di cenere e pomici. La data dell’eruzione è fissata al 24 agosto del 79 d.C. sulla base di una lettera di Plinio il Giovane che descrive l’evento nel dettaglio. Gli abitanti di questi territori sono stati sorpresi dall’eruzione mentre erano impegnati nelle loro attività quotidiane e molti di questi sono rimasti sepolti.

Gli scavi a Pompei ed Ercolano sono iniziati solo nel XVIII secolo e da allora hanno continuato a offrire straordinarie scoperte archeologiche e storiche. Il lavoro degli esperti nella zona ha portato alla luce case, templi, bagni pubblici, teatri e persino un anfiteatro, tutti ben conservati. Lo stato del sito è dovuto al fatto che la coltre di cenere vulcanica ne ha garantito la conservazione nel corso dei secoli. Così le due città sepolte ora forniscono un quadro della vita quotidiana dell’epoca, dall’urbanistica all’architettura, dalle pratiche religiose alle abitudini alimentari.

La discussione sulla data dell’eruzione a Pompei

La data dell’eruzione è stata fissata al 24 agosto del 79 d.C., basandosi su una lettera che Plinio il Giovane ha inviato a Tacito. Questa data, però, negli ultimi tempi è stata messa in discussione a causa di una serie di ritrovamenti archeologici e studi scientifici che suggeriscono un periodo successivo. Numerose prove indicano che l’eruzione potrebbe essersi verificata in autunno e non in estate. Nel 2018, ad esempio, dal Parco di Pompei era stato annunciato di aver identificato un’iscrizione che datava l’eruzione nel mese di ottobre e non in quella di agosto.

In quell’occasione, infatti, era stata trovata un’iscrizione a carboncino in una casa della regio V con iscritto “17 ottobre” ma senza nessuna indicazione dell’anno. Studi più recenti, inoltre, confermerebbero ulteriormente questa ipotesi che sembra essere appoggiata anche da molti studiosi ed esperti. Tra gli esponenti che hanno riportato i dubbi sulla datazione c’è anche Alberto Angela che solo qualche mese fa è andato in onda con un documentario su Rai 1 riguardo le bellezze di Pompei. Questa teoria che parla di un’eruzione avvenuta in ottobre invece che in agosto è stata ripresa anche dal direttore del Parco archeologico di Pompei, Gabriel Zuchtriegel. Quest’anno proprio il 24 agosto Gabriel Zuchtriegel ha ricordato l’eruzione del Vesuvio del 79 d.C. con un post su Instagram.

Il direttore in particolare ha scritto: “Il 24 agosto del 79 d.C. l’eruzione del Vesuvio distrusse Pompei ed Ercolano. Così scrive Plinio il Giovane (la tradizione dei manoscritti antichi ha solo questa data, tutte le altre date attribuite a Plinio sono frutto di congetture moderne, come recentemente dimostrato da P. Foss, Pliny and the Eruption of Vesuvius). Plinio scrisse 17 anni dopo l’eruzione; più di un secolo dopo, Cassio Dione dirà che era phthinóporon (F. Montanari, Dizionario greco-italiano: propr. ‘Consunzione dell’estate’, quindi ‘autunno’). Alcuni archeologi hanno messo in dubbio la data del 24 agosto, ritenendo più probabile una data autunnale. Plinio, dunque, avrebbe fatto un errore… il che è senz’altro possibile, ma fino a oggi mancano prove dirimenti. La ricerca continua è parte del suo fascino!”. Il post di Gabriel Zuchtriegel ha, quindi, riaperto una discussione su un argomento già da tempo al centro di studi da parte di esperti e professionisti.