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Mare caldo: boom di meduse in Puglia. E ne appare una rara

Boom di segnalazioni di meduse in Puglia e, in particolare, lungo il versante ionico della costa del Salento. Nel Gargano è apparsa una medusa rara

È boom di meduse in Puglia e, in particolar modo, sul versante ionico della costa del Salento. Non solo: nel Gargano ha fatto la sua apparizione una rara medusa blu.

Cosa sta succedendo in Salento

Stando a quanto riportato dal ‘Corriere della Sera’, da Capo San Vito (Taranto) a San Pietro in Bevagna (Manduria), nell’arco di una cinquantina di chilometri tra spiagge e scogliere, si stanno rincorrendo le segnalazioni da parte dei bagnanti che affollano la litoranea.

Sulle coste joniche le preoccupazioni maggiori sono legate alla comparsa della cosiddetta Pelagia noctiluca, nota anche come medusa luminosa per la bioluminescenza che la rende visibile anche di notte. Non passa giorno, si legge sul ‘Corriere della Sera’, che qualcuno non riferisca di averne accidentalmente sfiorato i tentacoli riportando irritazioni alla pelle più o meno acute.

Quest’anno il fenomeno sta durando un po’ più a lungo di quanto avviene solitamente ma la presenza della Pelagia noctiluca in Puglia non è una novità, in particolare per quanto riguarda il versante ionico.

Nel maggio del 2023 si era verificato uno spiaggiamento di migliaia di esemplari a Porto Cesareo, con le mareggiate che spinsero le meduse a riva. Anche gli anni precedenti, però, la Pelagia noctiluca ha fatto capolino lungo le spiagge della litoranea.

L’habitat naturale di questa particolare specie di meduse è rappresentato dai mari tropicali ma, secondo gli esperti, le alte temperature delle acque dei mari pugliesi ne favorisce la presenza che può essere periodica e durare anche in base alle correnti che le spostano e ai venti.

Cosa è successo a Rodi Garganico

Nelle acque di Rodi Garganico, il 16 agosto è apparsa la rara medusa blu Porpita porpita, conosciuta anche come il “bottone blu del mare”. Si tratta di una specie dal bassissimo potere urticante.

Cosa fare in caso di incontro con una medusa

Il WWF ha spiegato sul suo sito cosa fare in caso di incontro con una medusa.

Se ci si imbatte in una medusa durante una nuotata, è possibile osservarla in sicurezza con maschera e boccaglio. Bisogna cercare di non avvicinarsi troppo e spostarsi tenendo conto della presenza delle correnti che potrebbero spostare la medusa. È inoltre importante ricordare che è possibile avvertire gli altri bagnanti della presenza della medusa al fine di evitare inconvenienti.

Non bisogna prelevare la medusa per portarla fuori dall’acqua e lasciarla a secco sulla battigia. Si tratta di un’azione ingiustificata ed è anche sanzionabile penalmente dall’articolo 544 ter. del Codice penale sul maltrattamento degli animali.

La clinica Humanitas spiega, invece, cosa fare nel caso in cui si venga punti da una medusa. E’ importante continuare a respirare normalmente e non farsi prendere dal panico ed è fondamentale, come spiegato dal dottor Francesco Sacrini, “uscire subito dall’acqua e risciacquare le zone colpite (…) con acqua di mare e non con acqua dolce. (…) Bisogna evitare di grattarsi. Le creme al cortisone o contenenti antistaminico sono inutili: fanno effetto dopo circa mezz’ora, cioè quando la fase peggiore della reazione infiammatoria è già passata”.

Per alleviare il prurito e bloccare la diffusione delle tossine, si legge ancora sul sito di Humanitas, è bene applicare un gel astringente al cloruro di alluminio oppure uno spray lenitivo all’acqua di mare.

Nelle settimane successive alla puntura si deve evitare di esporre le zone colpite al sole, poiché la pelle è molto più sensibile. La puntura di medusa può causare shock anafilattico: è bene recarsi in ospedale se la reazione cutanea è molto estesa e si associa a respirazione difficoltosa, confusione mentale, sudorazione e pallore. Anche chi soffre di cuore deve fare maggiore attenzione: il forte dolore può causare un malore.