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I beni del FAI riaprono in sicurezza: i luoghi da visitare

I beni del FAI, Fondo Ambiente Italiano, riaprono in sicurezza a partire da mercoledì 3 febbraio 2021: ecco i luoghi da visitare e quando farlo

Villa Necchi Campiglio

A partire da mercoledì 3 febbraio 2021 riaprono in sicurezza i beni del FAI, il Fondo Ambiente Italiano creato da Giulia Maria Crespi. Nello specifico, a riaprire mercoledì è Villa Necchi Campiglio a Milano (nella foto in alto), il cui esempio sarà seguito poi giovedì 4 febbraio da Villa e Collezione Panza a Varese, Palazzina Appiani a Milano, il Negozio Olivetti in piazza San Marco a Venezia e l’Abbazia di San Fruttuoso a Camogli (nella foto qua in basso) in provincia di Genova.

Abbazia di San Fruttuoso

Torre e Casa Campatelli a San Gimignano (Siena), la Baia di Ieranto a Massa Lubrense (Napoli) e Casa Noha a Matera continueranno a essere regolarmente aperti, mentre gli altri Beni FAI situati in “zona gialla” rispetteranno il normale calendario annuale, riaprendo quindi sabato 6 marzo. Si consiglia la prenotazione.

La riapertura di Villa Panza a Varese (nella foto qua in basso), in particolare, promette interessanti novità: al piano nobile della villa sarà visitabile la nuova stanza dedicata al collezionista che 20 anni fa donò al FAI villa e collezione. Nella Scuderia Grande saranno esposti, dopo 15 anni di assenza, gli “Stable Paintings”, opera site specific composta da cinque grandi tele monocrome, realizzata nel 1995 da Phil Sims e legata alle vaste ampiezze e alla monumentalità dell’ambiente della Scuderia Grande stessa.

Villa Panza

Riapertura Beni FAI: l’appello del Fondo Ambiente Italiano

Sul sito ufficiale del Fondo Ambiente Italiano, che tra febbraio e marzo 2021 rivelerà l’esito della decima edizione del Censimento dei Luoghi del Cuore FAI, non manca una nota polemica a proposito delle nuove riaperture: “Come previsto da una disposizione poco comprensibile se non inopportuna – si legge – le aperture avverranno nei soli giorni feriali, così mortificando sia il servizio civico che un museo deve svolgere, sia il ritorno economico che gli incassi da biglietteria e le vendite al bookshop consentono soprattutto nei giorni festivi”.

E poi: “La riapertura nei soli giorni feriali rappresenta un ostacolo fortemente penalizzante: le visite del fine settimana rappresentano ben oltre la metà degli ingressi totali. L’apertura nei fine settimana, nei limiti della lotta alla pandemia, è per la sopravvivenza stessa dei musei una necessità assoluta”.

La chiosa finale: “Nella vivissima speranza che venga seriamente presa al più presto in considerazione la logica estensione delle aperture anche nei giorni festivi, il FAI attende cittadini e visitatori a braccia aperte”.