Baci in piazza multati con 500 euro? La proposta nel Salernitano
A Cava de Tirreni, in provincia di Salerno, è stato proposto di multare con 500 euro chi pratica effusioni troppo spinte per strada e in piazza
Ha fatto molto discutere una richiesta presentata dall’avvocato Alfonso Senatore, coordinatore regionale di Meridione Nazionale, presso il comune di Cava de’ Tirreni, in provincia di Salerno. Senatore, infatti, avrebbe richiesto l’adozione di un’ordinanza comunale in città per limitare le manifestazioni di affetto troppo esplicite in pubblico. L’idea prevedrebbe anche delle sanzioni per le coppie sia eterosessuali sia omosessuali sorprese a scambiarsi effusioni in un modo giudicato eccessivo. Questa richiesta ha suscitato reazioni contrastanti tra cittadini, politici e personalità pubbliche, e attirato l’attenzione dei media.
Cava de’ Tirreni, proposta multa per contrastare le effusioni in piazza
Cava de’ Tirreni è un comune italiano della provincia di Salerno noto per il suo suggestivo centro storico e la sua posizione privilegiata tra il Parco Regionale dei Monti Lattari e la Costiera Amalfitana. La città, circondata da verdi colline, è famosa per i suoi portici, la sua ricca storia e il patrimonio artistico-culturale. Proprio in questa cittadina l’avvocato e politico Alfonso Senatore ha avanzato la proposta di limitare le effusioni in pubblico, specialmente nella zona del centro storico. Non solo, per chi trasgredisce sarebbe anche stata proposta una multa di 500 euro.
Le dichiarazioni di Alfonso Senatore, rappresentante di Meridione Nazionale, sono state riprese dal ‘Corriere’: “Non mi piace vedere persone, indipendentemente dal loro orientamento sessuale, che si scambiano effusioni troppo spinte per strada e soprattutto nel nostro centro storico nei fine settimana.” Secondo Senatore, baci ed effusioni troppo spinte sono inappropriate in luoghi pubblici, inoltre, costituiscono un cattivo esempio, soprattutto per i più piccoli. Senatore poi invitato il sindaco di Cava de’ Tirreni a prendere una decisione “coraggiosa” e ad adottare un’ordinanza per limitare queste attività in pubblico. Per far rispettare la regola sarebbe, quindi, secondo lui utile introdurre un’ammenda di 500 euro.
L’obiettivo sarebbe quello di tutelare il decoro della città e promuovere un comportamento più rispettoso nei confronti degli altri cittadini. La proposta, però, non ha mancato di sollevare polemiche. Molti hanno sottolineato come un’ordinanza del genere risulterebbe difficilmente applicabile. Altri, invece, hanno accusato Senatore di voler attirare l’attenzione con una misura eccessivamente repressiva ma soprattutto anacronistica. La proposta arriva del tutto inaspettata dato che sempre in Campania, ma ad Anacapri, qualche tempo fa era stato deciso proprio il contrario. In città presso il Belvedere del Sognatore è diventato obbligatorio baciarsi: è presente anche un cartello che segnala il provvedimento. Anacapri non sarebbe una caso isolato dato che anche nel Lazio c’è un luogo dove è obbligatorio baciarsi a Isola Liri.
La risposta del sindaco di Cava de’ Tirreni alla proposta
Tra le voci critiche nei confronti della proposta di Alfonso Senatore, spicca quella del sindaco di Cava de’ Tirreni, Vincenzo Servalli. Il primo cittadino ha espresso la sua opinione avversa all’ordinanza citando Luciano De Crescenzo e il suo celebre “Così parlò Bellavista”: “Gli uomini d’amore non hanno bisogno di spazio: fosse per loro vivrebbero sempre abbracciati l’uno con l’altro. E noi siamo uomini d’amore”.
La posizione contraria del primo cittadino Servalli è arrivata con tono deciso ed è stata riportata sempre dal ‘Corriere’: “Un’ordinanza? Non ci penso proprio. Le dichiarazioni di Senatore sono a dir poco paradossali. A Cava abbiamo tanti problemi, ma certo questo non esiste. Anzi, vorrei ricordare che il senso di affetto e accoglienza è ben radicato nel nostro DNA, visto che abbiamo sul nostro territorio la Badia, che nel corso dei secoli ha unito, qui, Occidente e Oriente.”
Il primo cittadino ha colto l’occasione per ribadire il valore delle manifestazioni d’affetto, definendole parte integrante della cultura e dell’identità del territorio. In merito all’idea che i bambini possano essere influenzati negativamente da simili comportamenti, Servalli ha risposto: “I bambini restano scioccati per alcune scene di estrema violenza, altro che baci e abbracci! Le espressioni di amore sono una cosa bellissima.”
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