Belluno, allarme zecche: "Invasione senza precedenti"
Allarme zecche a Belluno: una "invasione senza precedenti" dei parassiti, favorita dall'aumento delle temperature invernali e dalle piogge primaverili
Scatta l’allarme zecche a Belluno: a lanciarlo è la sezione locale del CAI, il Club Alpino Italiano, alla luce dei diversi casi di meningoencefalite diagnosticati a partire dall’inizio dell’anno e per l’alto numero di segnalazioni e riscontri registrati proprio dai soci dell’associazione.
Invasione di zecche a Belluno: l’allarme
Il pericolo zecche nella zona di Belluno, nel 2024 risulta ancora più forte rispetto al passato: la presenza del parassita, come riferito dal ‘Corriere Alpi’, è cresciuta in maniera esponenziale.
Sono diversi i motivi che hanno portato a questa “invasione senza precedenti” di zecche a partire dall’elevato grado di umidità ambientale generata a un inverno più caldo e dalle piogge intense che hanno caratterizzato la stagione primaverile: in queste condizioni, il parassita è riuscito a proliferare meglio che negli anni passati.
Il problema zecche, inoltre, quest’anno si è presentato con due mesi d’anticipo rispetto al solito: una situazione che va affrontata nel migliore dei modi per fronteggiare i tanti rischi collegati alla presenza dei parassiti.
Le zecche possono causare malattie altamente debilitanti, come la Borreliosi di Lyme e la Meningoencefalite da zecca: questo sarà uno dei temi affrontati nella conferenza intitolata “Le zecche: conosciamole! Come proteggersi e difendersi” in programma alle ore 20.30 di mercoledì 26 giugno presso la Sala Bianchi di Belluno.
L’evento serve a sensibilizzare la popolazione sui pericoli delle zecche: si tratta di un incontro formativo organizzato dalla Sezione di Belluno del Club Alpino Italiano, con il patrocinio dell’Ulss 1 Dolomiti e in collaborazione con il Comune di Belluno, una delle città più green d’Italia.
All’incontro interverranno, nelle vesti di relatori: il dottor Nahuel Fiorito, medico Servizio Igiene Ulss 1 Dolomiti; il dottor Gianluigi Zanola, veterinario Ulss 1 Dolomiti; il dottor Alessandro Somacal, presidente dell’Ordine dei Farmacisti della Provincia di Belluno; Riccardo Corbini, comandante dei Carabinieri Forestali della Provincia di Belluno.
La conferenza, aperta al pubblico, è stata organizzata per fotografare la situazione e illustrare scientificamente quali possono essere le conseguenze di una puntura di zecca. Nel corso dell’evento verranno anche spiegati gli accorgimenti da adottare in caso di puntura e come comportarsi per prevenire l’incontro indesiderato con i parassiti.
Le zone più a rischio d’Italia
Sono in aumento le zone d’Italia a rischio zecche: durante il mese di maggio del 2024, per esempio, una nota della Fondazione Edmund Mach di San Michele dell’Adige aveva annunciato l’incremento della presenza di questi parassiti in tutto il Trentino Alto Adige e in modo particolare nella valle dei Laghi.
L’innalzamento delle temperature durante l’inverno ha indotto una riduzione del periodo di letargo delle zecche, andando così a stimolare la loro precoce attività. I problemi legati alla presenza di zecche sul territorio italiano sono cresciuti negli ultimi anni: nel settembre del 2023, infatti, in Veneto si contavano almeno dieci casi di persone in prognosi riservata dopo essere state a contatto con esemplari di zecca.
Sempre in Veneto nel 2023 si sono registrati 18 casi di Encefalite da zecche, di cui 8 nella sua forma invasiva, l’infezione virale. L’anno precedente ci furono diverse segnalazioni di zecche in Piemonte, in modo particolare nei territori di montagna e tra i boschi.
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