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Allarme fornelli a gas, l'Italia è il Paese con più vittime

L'Italia è il Paese con il più alto numero di vittime correlate all'utilizzo dei fornelli a gas in Europa: i dati dell'European Public Health Alliance

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Silvio Frantellizzi

Silvio Frantellizzi

Giornalista

Giornalista pubblicista. Da oltre dieci anni si occupa di informazione sul web, scrivendo di sport, attualità, cronaca, motori, spettacolo e videogame.

Fornello a gas

Triste primato per l’Italia: è il Paese dove le cucine a gas provocano più morti in tutta Europa, secondo la ricerca condotta da parte dell’European Public Health Alliance.

Fornelli a gas, l’Italia è il Paese con più vittime in Europa

L’EPHA ha pubblicato uno studio dedicato alle morti premature legate all’uso del gas ai fornelli nel Vecchio Continente: ogni anno a causa dell’inquinamento da gas domestico muoiono oltre 40.00 persone su tutto il territorio europeo e di queste 12.706 sono italiane.

In media una cucina a gas riduce di quasi due anni la vita di una persona e ciò avviene in modo particolare nei Paesi dove tra i sistemi di cottura, prevale ancora quello a gas anziché l’elettrico a induzione: oltre all’Italia, anche in Polonia e in Romania la percentuale di famiglie che usano ancora i sistemi a gas è pari al 60% sul totale.

Lo studio pubblicato dall’European Public Health Alliance è stato realizzato da Juana Maria Delgago-Saborit che dirige il laboratorio di ricerca della salute ambientale presso l’Università Juame I in Spagna e ha dichiarato: “La portata del problema è molto peggiore di quanto pensassimo”.

Secondo gli esperti, infatti, fino a questo momento le cifre delle vittime di malattie collegabili all’utilizzo dei fornelli a gas sarebbero state sottostimate: veniva preso in considerazione solo l’effetto sulla salute del biossido di azoto, senza concentrarsi su altri inquinanti estremamente pericolosi, come il monossido di carbonio e il benzene.

Stando al parere dei ricercatori, le linee guida dell’OMS, l’Organizzazione Mondiale della Sanità, vengono regolarmente violate nelle case di almeno 14 Paesi europei quando l’inquinamento di fondo si confina con i fumi delle cucine a gas durante il loro uso normale.

Per lo studio dell’EPHA gli Stati più colpiti in Europa sono l’Italia, la Polonia, la Romania, la Francia e il Regno Unito: sono quei Paesi dove si cucina maggiormente con il gas. La percentuale di morti premature in Italia, però, risulta quasi il doppio rispetto alla Polonia, seconda nella classifica degli Stati con più vittime.

L’impatto sulla salute

In Italia le vite si accorciano, in media, di poco meno di un anno: l’inquinamento risulta più grave nelle cucine dove c’è una scarsa ventilazione e durante le sessioni di cultura prolungate.

La dottoressa Juana Maria Delgago-Saborit, autrice dello studio, ha ricordato che già nel 1978 era stato scoperto che “l’inquinamento da NO2 è numerose volte più alto nelle cucine che utilizzano fornelli a gas rispetto a quelle elettriche. Ma solo ora siamo in grado di quantificare il numero di morti prematuri. L’entità del problema è molto peggiore di quanto pensassimo, con i nostri modelli che suggeriscono che la casa media in metà Europa supera i limiti dell’OMS. L’inquinamento esterno crea la base per questi superamenti, ma sono i fornelli a gas a spingere le abitazioni nella zona di pericolo”.

Se poi si considera l’impatto generale di gas, benzene, formaldeide e particolato, si stima che le cucine a gas probabilmente potrebbero causare “367.000 casi di asma infantile e 726.000 casi in tutte le fasce d’età in Europa ogni anno”.

La Nasa ha inoltre affermato che negli ultimi decenni “c’è stata una significativa diminuzione dell’inquinamento da NO2 nelle città europee grazie alle normative sulle emissioni dei veicoli e ai progressi tecnologici dei veicoli stessi. Tuttavia, l’inquinamento persistente continua a rappresentare uno dei maggiori contributori ai pericolosi livelli rilevati dallo studio”.