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Albero di Natale di San Pietro: abbattuto l'abete in Val di Ledro

L'albero di Natale destinato a Piazza San Pietro proviene dalla Val di Ledro, in Trentino, e il suo taglio ha creato polemiche e opinioni divergenti

Pubblicato:

Valentina Alfarano

Valentina Alfarano

Editor & Coach Letterario

Lavorare con le storie è la mia missione! Specializzata in storytelling di viaggi, lavoro come editor di narrativa e coach di scrittura creativa.

L’albero di Natale destinato a Piazza San Pietro è stato abbattuto e, dopo essere stato tagliato nella Val di Ledro, è partito alla volta di Roma e seguirà il suo percorso verso il Vaticano per adornare la celebre piazza durante le festività natalizie.

Il taglio dell’abete destinato a Piazza San Pietro tra applausi e proteste

Nella serata del 18 novembre, l’albero di Natale destinato a Piazza San Pietro ha lasciato la Val di Ledro, in Trentino, direzione Roma. La sua partenza, avvenuta in una serata che ha visto festeggiamenti e commozione tra i cittadini, è stata anche accompagnata da critiche da parte di gruppi ambientalisti e abitanti locali e ha suscitato reazioni contrastanti.

Da un lato, infatti, gruppi di cittadini e comitati ambientalisti avevano avviato nei giorni scorsi una raccolta firme per fermare l’abbattimento, considerato uno “sfregio ambientale”.

Dall’altro, l’amministrazione comunale di Ledro ha difeso la decisione, sottolineando che l’albero era destinato già da tempo alla segheria nell’ambito della gestione forestale certificata. Nonostante queste divergenze, il viaggio dell’albero verso Roma è ormai iniziato, con un saluto affettuoso e celebrativo da parte di alcuni abitanti della valle, ma non senza ulteriori critiche.

L’albero di Natale per il Vaticano: polemiche e divisioni dalla Valle di Ledro

L’albero, ormai partito per Roma, è stato accolto da un’atmosfera festosa tra la popolazione locale. A bordo strada, alcuni residenti della valle hanno celebrato l’occasione con applausi e riprese fotografiche.

Il taglio dell’abete destinato a Piazza San Pietro aveva sollevato numerose proteste in Val di Ledro, dove i residenti e le associazioni ambientaliste avevano avviato una petizione per fermare l’abbattimento dell’albero. La petizione, che ha raccolto più di 40.000 firme, chiedeva a Papa Francesco di rivedere la decisione di abbattere un albero che rappresenta un simbolo della storia locale.

Gli abitanti della Val di Ledro avrebbero descritto l’albero come un patrimonio comune, capace di raccontare la storia della comunità locale. Questo documento, inviato al Vaticano, chiedeva di riconsiderare la decisione, proponendo di decorare l’abete nel suo ambiente naturale.

La lettera aperta inviata al Vaticano sottolineava anche il contrasto tra il messaggio ecologico della Chiesa e l’abbattimento di un albero secolare. Alcuni attivisti avrebbero definito l’operazione “consumistica” e sollevato il dubbio sulla necessità di abbattere un albero di tale valore ecologico e storico.

Negli ultimi giorni, le modalità di comunicazione riguardanti il taglio dell’albero hanno suscitato numerose critiche. Alcuni sostengono che siano state diffuse informazioni imprecise, quasi “bugie”, per alimentare la polemica, mentre altri ritengono che sarebbe stato possibile trovare una soluzione alternativa che non comportasse l’abbattimento di un albero così significativo.

Tuttavia, resta il fatto che diversi abitanti della valle, visibilmente commossi, hanno seguito il camion che trasportava l’albero verso Roma. Secondo alcune fonti, l’albero era comunque destinato alla segheria, dopo oltre sessant’anni di vita, nell’ambito di una gestione forestale pianificata.

Il dibattito continua quindi a dividersi tra chi vede nell’abbattimento un gesto simbolico legato alla tradizione natalizia e chi, al contrario, sottolinea la necessità di un cambiamento nelle scelte ecologiche. In ogni caso, l’abete di Natale continua il suo viaggio verso il Vaticano, destinato a diventare un simbolo delle festività natalizie in Piazza San Pietro.