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Agrigento, riapre la spettacolare villa marina di Publius Annius

Ad Agrigento riapre la bellissima villa romana di Publius Annius, un edificio costruito durante l'epoca imperiale che vanta importanti mosaici

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Villa Publius Annius

Dopo i lunghi anni di degrado, finalmente ora ha riaperto al pubblico la villa di Publius Annius. La residenza è stata oggetto di un meticoloso lavoro di restauro e ora può essere scoperta grazie alle visite condotte dagli archeologi di Coop culture.

Le caratteristiche della villa di Publius Annius

Questa magnifica villa era stata costruita nei primi secoli dell’età imperiale da Publius Annius, un importante esponente di una gens di Agrigento che era attiva nel settore dello zolfo. La residenza si trova incastonata in un’insenatura alla foce del fiume Cottone, a pochi chilometri da Agrigento, vicino alla zona della Scala dei Turchi. La casa è stata realizzata senza badare a spese e doveva essere un simbolo della ricchezza di Publius Annius. Finemente decorata al suo interno, con terrazze che scendevano sino al mare, la villa di Publius Annius vantava anche le tegole del tetto stampate con il monogramma delle sue iniziali.

L’edificio era di enormi dimensioni, ma la peculiarità di questa Villa Romana è sicuramente nelle sue terme. Quest’area della casa era stata finemente progettata: da un lato c’era la zona termale degli uomini dall’altro quella delle donne. Al centro, invece, si trovava una grande cisterna che assicurava il rifornimento idrico, mentre ai lati c’erano i vestiboli (apodyteria). Ma ciò che più colpisce di questa zona sono i mosaici che ritraevano Nettuno, nell’area degli uomini, e Scilla nell’area femminile. La figura di Nettuno, dio del mare, è stata ritratta a cavallo di un ippocampo mentre stringe in mano il tridente e attorno a lui nuotano eleganti delfini. Scilla, invece, è stata fatta di rosa mentre porta in mano un timone ed è circondata da mostri marini

Nel giardino si affacciava un peristilio con colonne in pietra arenaria che, secondo i reperti rinvenuti, erano dipinte di rosso e di nero. Resti di decorazioni e mosaici sono stati rinvenuti anche nel tablinum (la sala di rappresentanza), nelle camere da letto e soprattutto nel triclinium (la sala da pranzo). Lo stile utilizzato rispecchia quello della tradizione italica che era molto in voga in quegli anni e che richiama quello utilizzato da Antonino Pio a Ostia per le Terme di Nettuno.

Come è stata scoperta la villa di Publius Annius

La villa romana di Publius Annius è stata casualmente rinvenuta nel 1907. Durante i lavori di scavo per la realizzazione della rete ferroviaria che doveva collegare Porto Empedocle a Siculiana sono venuti alla luce i primi reperti. La residenza si trova proprio vicino al centro di Realmonte, nella baia tra Punta Piccola e Punta Grande.

Così il tracciato ferroviario è stato spostato e nel 1908, grazie al soprintendente Antonio Solinas, l’edificio è stato portato in parte alla luce. I lavori di scavo, però, sono stati poco dopo interrotti e sono ricominciati solo tra il 1979 e il 1983, grazie agli archeologi dell’università giapponese di Tsukuba sotto la guida di Masanori Aoyagi.

In seguito, il complesso è stato abbandonato per quasi vent’anni ed è precipitato in uno stato di degrado. Solo agli inizi degli anni duemila si sono ripresi in mano i lavori e si è ricominciato il restauro finanziato dal Parco archeologico Valle dei Templi. Grazie alle guide di CoopCulture ora è possibile prenotare visite guidate che durano all’incirca un’ora e tramite appositi percorsi è possibile scoprire un sito archeologico unico nel suo genere.