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Acqua in Lombardia contaminata da Pfas: l'indagine di Greenpeace

Pfas nell'acqua potabile della Lombardia: lo rivela un'indagine condotta da parte di Greenpeace Italia che mostra anche la mappa delle varie province

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Lombardia, indagine Pfas

In Lombardia l’acqua a uso potabile è contaminata da Pfas, le sostanze alchiliche perfluorurate e polifluorurate, che contengono almeno un atomo di carbonio: lo rivela un’indagine condotta da Greenpeace Italia e visionata in anteprima dal Corriere della Sera.

I risultati dell’indagine mostrano la presenza di PerFluorinated Alkylated Substances nelle acque lombarde destinate al consumo umano: sono state trovate tracce di idrorepellenti stabili e resistenti alle alte temperature, dannosi per la salute delle persone.

Pfas nelle acque della Lombardia: lo studio di Greenpeace

Lo studio sulla presenza di Pfas nelle acque delle città della Lombardia è stato condotto grazie alle richieste di accesso agli atti indirizzate alle ATS, le agenzie di Tutela della salute, e agli enti gestori delle acque potabili della Lombardia.

Sono stati analizzati circa 4mila campioni tra il 2018 e il 2022: di questi circa il 19% del totale, pari a 738 campioni, è risultato positivo alla presenza di Pfas. L’inquinamento delle acque in realtà potrebbe essere di molto superiore: bisogna considerare, infatti, chele analisi condotte fino a questo momento sono solamente parziali e non capillari, quindi potrebbero mostrare solo una parte del problema.

Si potrebbe affermare che in Lombardia, regione che vanta una new entry nelle località con spiagge Bandiere Blu del 2023, migliaia di cittadini hanno inconsapevolmente utilizzato acqua contaminata da Pfas, bevendola oppure usandola per cucinare, irrigare campi o giardini.

Greenpeace Italia ha fornito una mappatura che consente di controllare gli esiti delle indagini e verificare quanti campioni di acqua a uso potabile non rispettano i valori limite più cautelativi proposti in varie nazioni del mondo, come negli Stati Uniti, fissato al 13,1%, o la Danimarca, al 13,4%.

Le province lombarde con la percentuale più alta di Pfas

Nella classifica delle province lombarde con la percentuale più alta di campioni che mostrano la presenza di Pfas rispetto al numero di campioni ricevuti da Greenpeace Italia, al primo posto troviamo Lodi con l’84,8%. Seconda posizione per Bergamo con il 60,6%, seguita da Como con il 41,2% e da Cremona con il 28,3%.

A Milano, indicata come una delle migliori città d’Europa dove investire in immobili, il 20,8% dei campioni ricevuti da Greenpeace Italia mostrano la presenza di Pfas. In termini assoluti la provincia milanese è quella dove si registra il numero più elevato di analisi effettuate e ha il primato del maggior numero di campioni in cui è stata accertata la presenza di Pfas, ben 201.

A Pavia il dato è del 14,1% mentre a Varese è dell’11%. Brescia, Lecco, Sondrio e Mantova, invece, mostrano dati inferiori al 10%. In base alla ricerca condotta da Greenpeace sui Pfas nelle varie zone della Lombardia, sono emerse particolari criticità nei comuni di Crema, Pontirolo Nuovo, Rescaldini, Crespiatica e nella zona di Cantù-Mariano Comense.

All’inizio del 2023 era stata realizzata una mega inchiesta da giornalisti appartenenti a 14 diverse Nazioni europee sui composti chimici considerati perenni. L’inchiesta aveva portato alla realizzazione della mappa dei Pfas in Italia e in Europa, con le principali città del Vecchio Continente caratterizzate dalla presenza di queste sostanze chimiche: nel nostro Paese sono state citate Pisa, Agrigento, Rosignano, Piombino, Matera, Scicli, Capo Teulada e diverse zone del Veneto, da Vicenza a Padova passando per Verona.