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Weekend in Val d’Orcia, tra terme, cibo e natura

Un weekend in Val d'Orcia per fare il pieno di meraviglia e gusto e godere dei benefici delle acque termali che sgorgano in questo posto

Una distesa di dolci colline che appaiono come un mosaico di tasselli verdi e oro, filari di cipressi che conducono a casolari in pietra in cima a piccole alture. La Val d’Orcia, dichiarata dall’Unesco Patrimonio dell’Umanità, si lascia scoprire lentamente. Un’esperienza di arte e gusto, immersi nella natura, dove gli scorci, da ogni angolo, riempiono gli occhi di stupore.

Borghi come San Quirico, Pienza o Castiglione d’Orcia conservano l’antica bellezza di un tempo. Qui si può gustare il meglio della tradizione locale. Anche in un fine settimana è possibile fare il pieno di meraviglia e godere dei benefici delle acque termali che sgorgano in questa terra.

Primo giorno: Pienza e Monticchiello

La prima tappa dell’itinerario in Val d’Orcia è in uno dei suoi simboli, Pienza (nella foto sopra), un gioiello rinascimentale fatto di vicoli e piazze disegnate in prospettiva verso il cuore del borgo, il Duomo, imponente nella piazza centrale.

Immancabile la passeggiata per le vie di Pienza, a narici ben aperte per sentire il profumo del celebre pecorino uscire dalle botteghe locali. Si arriva in Piazza Pio II, che ospita la cattedrale dell’Assunta, il palazzo comunale, palazzo Borgia e palazzo Piccolomini e i suoi meravigliosi giardini pensili. Da qui, camminando per il centro storico, non si può che lasciarsi conquistare dall’atmosfera romantica di due viette iconiche del borgo: la via del Bacio o la via dell’Amore, da cui si gode un bellissimo panorama.

Dopo aver scoperto le bellezze del centro storico, proseguite fino alla chiesetta di Santa Caterina: qui la vista sulla Val d’Orcia è incredibile. Anche dietro al duomo, girando intorno alle mura, gli scorci sono di grande effetto, da immortalare! Da non perdere poi, la Pieve di Corsignano, poco fuori dal piccolo centro di Pienza. Si raggiunge camminando in leggera discesa dal borgo e proseguendo lungo la collina.

Pienza è costellata da locali e trattorie in cui assaggiare il meglio della cucina locale, come il famoso pecorino di Pienza, dal sapore unico dovuto al latte ovino munto solo in zona; il prosciutto di Cinta Senese, ottenuto dalle carni di maiali allevati allo stato semi-brado, con pochissimi grassi; e i pici all’aglione, oppure conditi con ragù di chianina, sugo d’oca con briciole di pane toscano.

Dopo la pausa di gusto si può fare una sosta alla Riserva Naturale di Lucciola Bella (a sud-est di Pienza) per ammirare le cosiddette Crete Senesi (nella foto in basso), tipici calarchi e biancane, solcati dal fiume Orcia.

Crete senesi

Da qui si punta in direzione Monticchiello, a una manciata di  chilometri da Pienza, di cui è frazione. Qui il tempo si è fermato: ci vivono soltanto 200 persone. Si lascia l’auto nel parcheggio appena fuori dal centro, e attraversando i giardini pubblici si arriva nel borgo.

Da visitare: la chiesa dei santi Leonardo e Cristoforo (che ospita una Madonna con bambino di Pietro Lorenzetti), la Pieve dei Santi Leonardo e Cristoforo e le pittoresche stradine che si intersecano l’una all’altra. Arrivarci nel pomeriggio è una scelta ideale per chi vuole immortalare uno dei tramonti più suggestivi della Val d’Orcia. Raggiungere le mura di cinta con la fotocamera pronta allo scatto al calar del sole.

Da non perdere:

  • Piazza Pio II a Pienza
  • Palazzo Piccolomini e i giardini pensili (Pienza)
  • Le Crete Senesi alla Riserva Naturale di Lucciola Bella
  • Assaggiare il famoso Pecorino di Pienza, il prosciutto di Cinta e i Pici
  • Il tramonto a Monticchiello

Secondo giorno: San Quirico, Montalcino e terme a Bagno Vignoni

Il secondo giorno del tour alla scoperta delle bellezza della Val D’Orcia parte da San Quirico d’Orcia. Un altro borgo medievale situato sempre lungo la Via Francigena, a metà strada tra Montalcino e Pienza. Anche qui, il centro storico è il classico dedalo di vie che cingono la piccola piazza centrale, con balconi fioriti, scorci romantici e botteghine.

Si passeggia ammirando palazzi signorili e chiese importanti, come quella di Santa Maria Assunta, tappa dei pellegrini della Francigena. E ancora: piazza della Libertà, la chiesa di San Francesco, gli Horti Leonini (nella foto in basso), magnifico esempio di giardino all’italiana, e i resti della Torre del Cassero. Si prosegue sino alla Collegiata, la chiesa romanica tra le più antiche e importanti del borgo, e Palazzo Chigi, oggi sede del Comune.

Horti Leonini

Dopo la passeggiata nel centro di San Quirico, ci si sposta a Montalcino, la patria del Brunello. Se è ora di pranzo, non si potrà far altro che provare il binomio per eccellenza da queste parti: zuppa di fagioli e bistecca di Chianina, che si sposano a meraviglia con i corposi vini rossi locali. D’obbligo una fermata in una delle diverse cantine lungo la strada per una degustazione di Brunello o di Rosso di Montalcino (e per gli acquisti per la cantinetta di casa!).

Montalcino è un borgo di rara bellezza cintato da possenti mura. Il suo cuore pulsante è Piazza del Popolo, su cui si affacciano Palazzo dei Priori e la torre. Meritano una visita: il Duomo di Montalcino, e le chiese romaniche di sant’Egidio e sant’Agostino. Raggiungete il castello per godere di una vista a dir poco spettacolare: il Monte Amiata, le Crete senesi fino a Siena e tutta la Val d’Orcia fino alle colline della Maremma. Salendo al borgo, arriverete poi alla Rocca di Montalcino.

L’ultima tappa della giornata è un classico della Val d’Orcia: le terme. A Bagno Vignoni (nella foto sotto) troverete uno stabilimento termale dove provare la prodigiosa efficacia delle acque che qui sgorgano naturalmente da duemila anni, ma potrete anche ammirare la straordinaria Piazza delle Sorgenti dove si trova la famosa grande vasca di pietra, in pieno centro storico, che raccoglie le acque della sorgente termale. Per uno spettacolo ancora più suggestivo, raggiungete questo posto al calar del sole.

Da non perdere:

  • Il centro storico di San Quirico d’Orcia
  • Il Panorama dal Castello di Montalcino
  • Una degustazione di Brunello in Piazza del Popolo a Montalcino
  • Pausa gastronomica con zuppa di fagioli e Chianina
  • Piazza delle Sorgenti a Bagno Vignoni

Terzo giorno: Castiglione d’Orcia e Bagni San Filippo

Il terzo giorno dell’itinerario inizia con una visita al bel centro di Castiglione d’Orcia con la piccola piazza Il Vecchietta, una sorta di triangolo pendente in pietra rossa, con al centro un pozzo in travertino del 1618, e l’antico Palazzo Comunale di Castiglione d’Orcia. Proseguendo per le vie medievali tipiche del borgo, si arriva alla Sala d’Arte San Giovanni che custodisce opere di artisti di scuola senese come Lorenzo di Pietro detto Il Vecchietta, Simone Martini, Giovanni di Paolo e Pietro Lorenzetti. Meritano una visita anche la Pieve dei Santi Stefano e Degna, e la Rocca Aldobrandesca che sormonta il borgo.

Il pomeriggio del terzo giorno è dedicato al relax, immersi nella natura e nelle acque termali che sgorgano nei boschi a poca distanza dal centro storico di San Quirico d’Orcia. Qui, infatti, si trovano le -ormai- note piscine di acqua calda di Bagni di San Filippo, pozze naturali in cui fare bagni termali gratuitamente. Proseguendo lungo il sentiero, dalle prime piscinette che si incontrano scavate nella roccia, si arriva alla famosa Balena Bianca (nella foto in basso), una maestosa roccia calcarea, che sovrasta del pozze termali in cui le acque, di tipo solfuree-solfato-calciche-magnesiache, fuoriescono dalla sorgente ad una temperatura che raggiunge anche i 48°C.

Da non perdere il Terzo Giorno:

  • Le opere d’arte della Sala d’Arte San Giovanni, a Castiglione d’Orcia
  • Pieve dei Santi Stefano e Degna
  • La Rocca Aldobrandesca
  • Le terme nelle piscine di Bagni San Filippo