Horti Leonini, riapre al pubblico il gioiello verde in Val d'Orcia
Gli Horti Leonini, uno splendido esempio di giardino all'italiana risalente al XVI secolo, sono stati ristrutturati e possono riaprire al pubblico
Dopo lavori restauro possono finalmente riaprire al pubblico gli Horti Leonini, un parco storico che si trova nel centro della cittadina di San Quirico d’Orcia, in provincia di Siena.
Riaprono al pubblico gli Horti Leonini
Gli Horti Leonini si trovano in Val d’Orcia nel cuore di San Quirico e sono considerati un splendido esempio di giardino all’italiana risalente al Cinquecento e giunto fino ai nostri giorni.
Gli interventi messi in atto prevedevano non solo la messa in sicurezza ma anche il restauro di alcune aree del parco come la Ragnaia. Questi lavori sono stati realizzati dal Comune in collaborazione con la Soprintendenza per i Beni Ambientali e Architettonici per le province di Siena e Grosseto e sono stati spesi in totale circa 220 mila euro. Tra le attività realizzate ci sono state abbattimenti di alberi pericolanti, potature delle piante presenti, nuove piantumazioni e l’installazione di diversi sistemi di irrigazione.
Inoltre, è stato anche compiuto un nuovo impianto di illuminazione molto suggestivo che permetterà di valorizzare maggiormente il parco nelle ore notturne. Dopo questi interventi, cittadini e turisti potranno nuovamente accedere al giardino e fruire di questa bellissima area verde.
Storia degli Horti Leonini
Verso la fine del Cinquecento Diomede Leoni, figlio illegittimo del notaio toscano Cristofaro Francesco Del Fuoco, ricevette in usufrutto dal padre un pezzo di terra a San Quirico d’Orcia, una delle città lungo la via Francigena. Leoni decise così di costruire in questa zona un bellissimo giardino all’italiana che non doveva essere un parco privato per gli ozi dei nobili ma una un’area verde aperta alla comunità.
Gli Horti Leonini prendono, quindi, il nome da Diomede Leoni che trascorse la maggior parte della sua vita a Roma dove lavorò presso le corti di diverse famiglie nobili. Il soggiorno nella capitale, inoltre, è stato molto importante per la vita e per la carriera di Leoni dato che gli permise di entrare negli ambienti vaticani. A Roma, infatti, nel 1560 Leoni strinse una rapporto di collaborazione e d’amicizia con Michelangelo Buonarroti che in quegli anni era impegnato nei lavori presso la Basilica di San Pietro. Non si esclude, quindi, che Michelangelo possa aver dato qualche consiglio o possa aver collaborato alla realizzazione del progetto del giardino.
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