Perché le vongole in Italia sono ormai introvabili
Gli spaghetti alle vongole sono tra i piatti tipici dell'estate ma potrebbe non essere facile mangiarli: le vongole sono introvabili e costose
Estate fa rima con mare ma anche con alcuni piatti gastronomici della tradizione come gli spaghetti alle vongole. A quanto pare però, le cose potrebbero cambiare. Dalle ultime indagini sui prezzi, i celebri molluschi hanno prezzi da capogiro e sono sempre più introvabili. Ma per quale motivo le vongole (e non solo) sono introvabili?
Vongole veraci: l’aumento dei prezzi
A segnalare il caso è Cia-Agricoltori Italiani che ha lanciato l’allarme evidenziando come le vongole veraci siano sempre meno e sottolineando la moria di mitili nella zona del Delta del Po dove fino ad oggi si concentrava il numero più alto di allevamenti italiani.
I prezzi? Sono aumentati del 40%. Le vongole veraci italiane costano anche più di 15 euro al chilo all’ingrosso e oltre 20 euro al dettaglio; insomma, mangiare un piatto di spaghetti alle vongole può diventare un’esperienza quasi luxury. L’aumento dei prezzi va di pari passo con la diminuzione dei consumi che sembrano essere stati dimezzati.
Perché le vongole sono introvabili?
Non è solo questione di prezzi, anzi i costi vanno di pari passo con il problema principale: le vongole sono introvabili. Il prezzo è aumentato proprio per l’esclusività del prodotto che ora sembra essere introvabile. Il motivo? La siccità. L’aumento delle temperature, il cambiamento climatico e soprattutto la siccità non garantiscono il ricambio idrico e il conseguente aumento della salinità hanno fatto diminuire del 20% la produzione di vongole e cozze.
Ad occuparsi della produzione sono 1500 aziende che sono responsabili di 95 mila tonnellate all’anno; oggi però sottolineano come possa esserci una perdita economica di decine di milioni di euro.
Le vongole sono introvabili a causa del cambiamento climatico: non solo il mancato ricambio idrico ma anche la temperatura di cinque gradi più calda nel mese di luglio ha messo a dura prova i molluschi che sono andati in sofferenza a causa delle condizioni climatiche.
Non solo vongole: la situazione coinvolge anche il pesce fresco
Se l’aumento del 40% dei prezzi e la diminuzione degli esemplari di vongole non fosse sufficiente, la stessa sorte tocca anche al pesce fresco. La materia prima eccellente che abbiamo in Italia sta vivendo una situazione critica; dal 30 luglio per tutto il tratto dell’Adriatico che coinvolge Friuli Venezia Giulia, Veneto, Emilia Romagna, Marche e Puglia c’è un blocco delle attività della flotta.
Questo sta portando un aumento dei prezzi per il pesce fresco ma anche per quello refrigerato; si registra un 10,4% di aumento solo nel mese di luglio. Anche in questo caso il colpevole è il cambiamento climatico che i unisce però all’aumento dei costi di trasporto e a quelli di conservazione.
Coldiretti ha dichiarato in una intervista al Corriere Della Sera che: “Lo stop inizialmente varrà infatti da Trieste ad Ancona e da Manfredonia a Bari, mentre lungo l’Adriatico nel tratto centrale da San Benedetto e Termoli le attività si fermeranno il 16 agosto”.
Trovare pesce italiano sarà impossibile? Per fortuna no, sui banchi dei rivenditori non mancherà pesce azzurro come alici e sarde, pesce spada, vongole e cozze provenienti da barche di piccola pesca. I prezzi però, subiranno un aumento.
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