Vittorio Emanuele di Savoia e l'iscrizione segreta all'università
Vittorio Emanuele di Savoia e la storia della sua iscrizione segreta all'Università di Torino: voleva intraprendere gli studi di Giurisprudenza
Spunta un nuovo aneddoto che riguarda la vita di Vittorio Emanuele di Savoia: il figlio dell’ultimo Re d’Italia Umberto II, durante la giovinezza si iscrisse in gran segreto all’Università di Torino.
Per tanti anni è rimasto segreto, infatti, il viaggio che Vittorio Emanuele fece nel Capoluogo del Piemonte nel 1956 per iscriversi alla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo torinese: il suo nome è ancora presente all’interno dei registri universitari.
In quel periodo il figlio dell’ultimo sovrano italiano, per poter fuggire alle curiosità e tenere lontane le polemiche, era solito presentarsi sotto mentite spoglie, utilizzando il nome di Vittorio di Sarre.
Quando Vittorio Emanuele si iscrisse in segreto all’Università di Torino
Il 12 novembre del 1956 l’allora diciannovenne erede di Casa Savoia fu protagonista di un viaggio a Torino che è rimasto a lungo, per evitare una disputa con lo Stato che al tempo non aveva ancora cancellato il divieto di ingresso dell’ex famiglia reale in Italia, un divieto poi definitivamente cancellato nel 2002.
Quasi cinquant’anni prima del ritorno ufficiale dei Savoia in Italia, Vittorio Emanuele varcò il confine ed entrò nel nostro Paese per iscriversi all’Università di Torino. Nel corso di un’intervista, lo stesso Vittorio Emanuele descrisse quell’evento come una semplice “bravata” da ragazzo, ma i ben informati giurano che avesse serie intenzioni di intraprendere gli studi di Giurisprudenza.
Ci sono alcune testimonianze che raccontano le buone intenzioni di Vittorio Emanuele, come quella di Italo Pennaroli, imprenditore ed ex sindaco di Villarbasse: “Si è iscritto all’Università di Torino, non era uno scherzo – si legge sul ‘Corriere della Sera’ – è stato poi costretto a dire diversamente quando suo padre venne a conoscenza del suo viaggio. Lo incontrai all’ingresso del Circolo del Whist, con lui c’era anche un colonnello in pensione”.
L’immatricolazione negli archivi universitari
Dell’iscrizione di Vittorio Emanuele di Savoia all’Università di Torino, eletta una delle migliori università d’Europa, sono rimaste tracce ufficiale negli archivi: sfogliando i registri, si legge l’immatricolazione di Vittorio Emanuele Alberto Carlo nato a Napoli nel 1937 e figlio di Teodoro Umberto di Savoia.
Il numero di immatricolazione alla facoltà di Giurisprudenza dell’ateneo piemontese era il 18.611. L’iter burocratico avvenne senza alcun tipo di problema: Vittorio Emanuele presentò all’impiegato dell’Università il diploma conseguito presso il Liceo Scientifico Vilfredo Pareto di Losanna il 6 ottobre del 1956, pochi giorni prima dell’iscrizione.
Dagli atti è possibile conoscere anche il piano di studi adottato da Vittorio Emanuele che aveva richiesto l’iscrizione alle lezioni del corso di Diritto Privato tenuto dal professore e rettore Allara. Nel corso di studi erano stati indicati anche quelli di Diritto Romano, Storia del Diritto Romano, Economia Politica e Statistica.
L’erede dell’ultimo Re d’Italia non ha mai seguito una lezione e non ha sostenuto alcun esame, ma ha continuato a pagare le tasse universitarie per diversi mesi, fino al 23 marzo del 1957. Si racconta che il viaggio di Vittorio Emanuele a Torino durò appena un giorno, il tempo di iscriversi all’Università e visitare la città: una “fuga” che mandò su tutte le furie il padre Umberto, il quale non tollerò il fatto che suo figlio tornò in segreto in Italia quando alla famiglia reale non era ancora permesso.
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