Coronavirus, niente Vinitaly a Verona: evento rinviato al 2021
L'emergenza Coronavirus ha costretto gli organizzatori del Vinitaly a rinviare il Salone del Vino al 2021
Nuovo contrordine: dopo un primo annuncio in cui Veronafiere aveva confermato le date della 54^ edizione di Vinitaly nonostante l’emergenza Coronavirus e il secondo annuncio dello slittamento dalle date 19-22 aprile 2020 al 14-17 giugno 2020 ora è arrivata un’altra, definitiva comunicazione: il Salone del Vino non si terrà quest’anno, ma è stato rinviato in via ufficiale al 2021, nelle date 18-21 aprile.
Nel comunicato stampa si legge: “Per la prima volta nella propria storia, anche Vinitaly dovrà posticipare la sua 54ª edizione. Con essa sono rinviate anche le concomitanti Sol&Agrifood ed Enolitech. Le nuove date delle manifestazioni sono perciò riprogrammate al 18-21 aprile 2021, mentre Veronafiere concentrerà la seconda parte dell’anno 2020 al sostegno del business delle aziende italiane sui mercati”.
Giovanni Mantovani, direttore generale di Veronafiere, ha dichiarato: “Il post emergenza per noi si chiama rinascita, che fino all’ultimo abbiamo continuato a confidare potesse avvenire a giugno. La crisi sanitaria si è, come evidente a tutti, decisamente inasprita e ciò che inizialmente sembrava possibile ora non lo è più. Vinitaly, In accordo con le organizzazioni di filiera, Vinitaly, Sol&Agrifooded Enolitech si spostano quindi al prossimo anno”.
Ancora Mantovani: “Per questo, oltre a lavorare con investimenti straordinari sui nostri eventi internazionali Vinitaly Chengdu, Vinitaly China Road Show, Wine South America (23-25 settembre 2020), Vinitaly Russia (26 e 28 ottobre 2020), Vinitaly Hong Kong (5-7 novembre 2020), Wine To Asia (9-11 novembre 2020) e le iniziative della Vinitaly International Academy, ci mettiamo a disposizione del settore e del sistema della promozione per considerare la realizzazione di un evento innovativo il prossimo autunno a servizio delle aziende”.
La decisione di riposizionare Vinitaly al 2021 a causa dell’emergenza Coronavirus è stata presa d’accordo con i rappresentanti delle associazioni di settore: Ernesto Abbona, presidente di Unione Italiana Vini, Riccardo Ricci Curbastro, presidente di Federdoc, Riccardo Cotarella,presidente di Assoenologi, Sandro Boscaini, presidente di Federvini, Luca Rigotti, coordinatore settore vino Alleanza Cooperative e Matilde Poggi, presidente della Federazione Italiana Vignaioli Indipendenti.
Il presidente di Veronafiere Maurizio Danesi ha ricordato: “Questa situazione complessa ha avuto un impatto dirompente anche sull’industria fieristica europea. A oggi, sono oltre 200 le manifestazioni sottoposte a revisione di calendario, con una perdita complessiva che sfiora i 6 miliardi di euro e 51.400 posti di lavoro a rischio, senza considerare l’indotto e la perdita di 39 miliardi di euro di export generati dalle rassegne internazionali per le PMI europee”.
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