A spasso per la Valle d'Itria, la terra dei trulli in Puglia
Itinerario nella Valle d'Itria, la magica terra dei trulli in Puglia: cosa vedere nei borghi di Cisternino, Locorotondo, Ostuni e Martina Franca
Riscoprire la bellezza del turismo rurale anche fuori stagione e in ogni periodo dell’anno. Una delle mete ideali da raggiungere non necessariamente nei mesi estivi (anche nel periodo pre-natalizio è un vero spettacolo) è la Valle d’Itria, un immenso fazzoletto di terra in cui il verde viene ricamato con il bianco dei pennacchi dei trulli, dei muretti a secco, e della calce dei muri dei principali borghi di questa zona a nord della Puglia, come Cisternino, Locorotondo, Ostuni e Martina Franca.
Scoprire le bellezze e le tradizioni locali della valle dei trulli, che dalla campagna porta al mare cristallino schiaffeggiato dal vento, è un’esperienza autentica. Non solo Alberobello: organizzare un tour in questa terra è semplice, visto che le perle della Valle d’Itria non sono distanti l’una dall’altra. A seconda del tempo a disposizione, è possibile dedicare un’intera giornata per ogni borgo oppure optare per alcuni di essi. Il nostro itinerario si sviluppa su 3 giorni.
Giorno 1
Cisternino
Cisternino e Locorotondo sono due borghi poco distanti tra loro e che è possibile visitare in un giorno, ma se avete più tempo a disposizione si può dedicare una tappa a ognuno. Cisternino è un dedalo di viuzze brulicanti di locali inebriate dal profumo di carne alla brace che esce dai fornelli, le tipiche trattorie-macelleria, in cui fermarsi per il pranzo o la cena ad assaggiare le famose bombette.
Il centro storico è caratterizzato dalla cosiddetta architettura istintiva, ossia non pianificata con le case addossate l’una sopra l’altra. La passeggiata alla scoperta di questo bel borgo inizia da piazza Garibaldi, con la Villa comunale e la Torre Grande con la Porta Grande e la Chiesa Madre.
Per scattare la foto da cartolina, basterà raggiungere il belvedere che si trova proprio alle spalle della Villa Comunale: un mosaico di terra rossa contrasta con il verde degli ulivi e il bianco dei trulli che costellano le contrade circostanti.
Merita una visita la Chiesa Madre, intitolata a San Nicola, che custodisce un capolavoro rinascimentale: la Madonna con bambino scolpita in pietra nel 1517 da Stefano di Putignano. Tutte le strade che attraversano le isule, ossia i quartieri di Bère Vècchie, Scheledd e u Pantène, prima o poi porteranno in piazza Vittorio Emanuele, con la sua Torre dell’orologio dove si concentra la movida del luogo.
Da non perdere a Cisternino:
- Passeggiare tra i vicoli delle isule, gli antichi quartieri
- Un aperitivo in Piazza Vittorio Emanuele
- Il Belvedere dietro la villa Comunale
- Gustare bombette in uno dei tipici fornelli
Locorotondo
Si punta verso Locorotondo che, lo dice la parola stessa, è una cittadina circolare, dove le case con le tipiche cummerse (i tetti spioventi tradizionali) compiono un girotondo continuo.
Il dedalo di viottoli del centro è un susseguirsi di scorci meravigliosi: il borgo è perennemente agghindato con fiori, merletti, balle di fieno o addobbi natalizi, a seconda della stagione.
Un itinerario preciso non c’è, ed è bello passeggiare lasciandosi condurre dalla curiosità che porta a scoprire la vera essenza del borgo. Da vedere sono la Chiesa Madre, dedicata a San Giorgio, e la cripta che ospita i resti di sepolture ottocentesche, e la Chiesa della Madonna della Greca.
Da piazza Vittorio Emanuele II è possibile vedere le vecchie mura con un arco a forma di luna. Passeggiate sino ai giardini di Villa Garibaldi e via Nardelli, il “lungomare senza mare” caro ai locorotondesi che costeggia tutta la vallata di vigneti, masserie e trulli.
Da non perdere a Locorotondo:
• Passeggiare per il centro storico e le cummerse
• La Chiesa Madre
• Il “lungomare” di via Nardelli
Giorno 2
Ostuni
Un tour in Valle d’Itria non può che prevedere una tappa a Ostuni, a sud delle Murge e a nord del Salento. La Città Bianca incastonata tra il verde delle colline, i burroni carsici e l’azzurro del mare, è circondata da masserie dall’incredibile fascino.
La visita parte da Piazza della Libertà dove si trova la colonna di Sant’Oronzo, per salire poi sino alla Chiesa di San Vito Martire e alla Basilica Minore. Palazzi “allattati”, ossia dipinti con calce bianca e vicoli che di tanto in tanto si aprono sull’azzurro del mare e del cielo. La Cattedrale dedicata a Santa Maria Assunta è imperdibile con il suo rosone tra i più grandi in Europa. Per la foto di rito da postare sui social, poi, bisogna raggiungere la famosa porta azzurra di Ostuni (si trova a pochi passi dalla Cattedrale, in Via de Landria Balsamo).
Dopo aver ammirato il centro storico di Ostuni, ci si dirige verso Il Parco naturale regionale Dune costiere da Torre Canne a Torre San Leonardo nel territorio dei comuni di Ostuni e Fasano. Un vero paradiso preservato e conservato dalla gente del posto, dedita alla coltivazione del grano biologico usato dai pastifici locali, dei campi a ridosso del mare, e bacini di acqua dolce in cui vengono allevate le anguille tanto apprezzate. Qui si può partire per un giro in bicicletta, tra mare e cielo, oppure raggiungere la Casa del Mare, un centro visite e una foresteria in cui si organizzano immersioni e visite alle praterie di posidonia.
Da non perdere ad Ostuni:
- Piazza della Libertà
- Chiesa di San Vito Martire
- Cattedrale di Santa Maria Assunta
- Passeggiare tra i vicoli e immortalare scorci sul mare
- (Nei dintorni) Parco delle Dune Costiere
Giorno 3
Martina Franca
I muri bianchi dei borghi della Valle d’Itria, a Martina Franca lasciano spazio a palazzi signorili e barocchi come Palazzo Nardelli, Palazzo Barnaba, Palazzo Carucci e Palazzo Torricella.
Piazza Maria Immacolata è il cuore pulsante da cui partire e perdersi tra i vicoli. Il Palazzo Ducale merita senza dubbio una visita per la bellezza delle sale affrescate (Sala dell’Arcadia e del Mito). Il barocco martinese è lo stile architettonico prevalente. Tra gli altri monumenti che meritano una visita ci sono la Chiesa di San Domenico, la Chiesa della Beata Vergine del Carmelo, la Chiesa di Sant’Antonio da Padova e la Chiesa di Cristo Re.
Dopo il giro del centro storico di “Martina” (come la chiamano in maniera affettuosa i locali), ci si può concedere una pausa di gusto. Tra taralli, focacce al pomodoro, friselle e orecchiette di grano arso con cime di rapa, non va dimenticato il prodotto simbolo di questo territorio: il Capocollo di Martina Franca, presidio Slow Food da assaggiare in uno dei tanti locali del territorio, o direttamente nello storico salumificio Santoro, indirizzo mecca di questo gustoso insaccato.
Da non perdere a Martina Franca:
- Piazza Maria Immacolata
- Palazzo Ducale e i palazzi barocchi
- Chiesa di San Domenico e della Beata Vergine
- Assaggiare il prodotto locale per eccellenza: il famoso capocollo.
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