Vacanza col baratto: in ferie in Riviera Romagnola senza soldi
Alcuni albergatori della Riviera Romagnola hanno sperimentato la vacanza col baratto: accogliere ospiti che pagano offrendo servizi al posto dei soldi
Pagare le ferie in villeggiatura non con denaro contante, ma offrendo in cambio dei servizi. È una delle nuove tendenze che in questa estate caldissima hanno iniziato ad affacciarsi anche in Italia, e che si basa su uno dei sistemi più antichi al mondo: il baratto.
Per chi non lo sapesse, il baratto è lo “scambio diretto di beni contro beni, senza utilizzo della moneta” e corrisponde a uno stadio primitivo della vita economica, quando mancava ancora una merce ritenuta una universale mezzo di scambio, perché accettata da tutti come contropartita nelle transazioni.
Come funziona il sistema della vacanza-baratto
L’idea alla base della vacanza-baratto è semplice: in cambio di un soggiorno in un hotel, in un b&b o in una casa vacanze l’ospite offre servizi di vario genere, che si tratti di manutenzione – sistemare il giardino, aggiustare rubinetti o interruttori rotti – o ancora fare alcune commissioni, curare o costruire un sito internet, tenere un corso di cucina, prendersi cura degli animali di casa, oppure beni materiali come vestiti, scarpe, libri.
Un’alternativa è poi mettere a disposizione la propria casa per lo stesso periodo: l’importante è che vi sia l’accordo tra le due parti, chi ospita (albergatore o meno) e villeggiante.
A oggi ci sono siti specializzati cui si possono iscrivere entrambe le parti, che soprattutto in estate vengono consultati per capire se vi sia la possibilità di trascorrere qualche giorno di vacanza fuori senza andare a intaccare il budget. Sono centinaia i bed and breakfast in tutta Italia che hanno sposato la filosofia del “baratto tutto l’anno”.
Tra i vari servizi che è possibile offrire in cambio di un soggiorno c’è la possibilità di realizzare un book per promuovere la location e i servizi della struttura ospitante oppure raccogliere olive, mandorle, mele e altra frutta.
Il meccanismo è semplice: si prende contatto con il gestore della struttura e si propone il baratto, concordando la durata dell’ospitalità e il periodo in cui effettuare il baratto (oltre che il baratto stesso).
Alcuni esempi di vacanza-baratto in Riviera Romagnola
In Emilia Romagna, una delle eccellenze nel campo dell’accoglienza turistica in Italia, alcuni albergatori hanno già iniziato a sperimentare, accogliendo clienti in cambio di servizi utili alla loro attività.
“Ho dato la mia disponibilità ad aderire alla vacanza-baratto dopo aver ricevuto una mail – ha spiegato al ‘Resto del Carlino’ Salvatore Boci, dell’hotel Nanni Garni di Rivazzurra di Rimini – ci sono diverse cose che potrebbero essere sistemate e migliorate, dal sito internet al giardino. Ora a seconda delle disponibilità valuteremo come muoverci”.
Alessandra Nori e Manlio Grilli, i titolari del B&B Sebante di Cervia, hanno invece confermato, sempre al ‘Resto del Carlino’, di avere ospitato per 4 giorni alcune persone in cambio di un servizio fotografico che verrà utilizzato sul sito per la promozione della struttura. In altri casi le persone ospitate portano con loro prodotti tipici della loro zona, oppure si tratta di persone che fanno a loro volta gli albergatori e mettono a disposizione la loro struttura in cambio del soggiorni in un’altra.
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