Università e ricerca: quali sono gli atenei migliori
Le università del Nord e del Centro si distinguono per la qualità della ricerca, con Lucca in testa alla classifica. Ma c'è una rimonta degli atenei del Sud
Sono al Nord e al Centro le università e le scuole d’eccellenza che hanno raggiunto i risultati migliori nella ricerca. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Anvur, l’Agenzia nazionale per la valutazione dell’università e della ricerca, che colloca in cima alla classifica dei migliori atenei italiani l’IMT di Lucca, istituzione accademica pubblica organizzata come scuola di dottorato e centro di ricerca. La Toscana domina la classifica con altri due atenei: la Scuola Normale e il Sant’Anna di Pisa, poli d’eccellenza della città, che si collocano rispettivamente al secondo e al terzo posto.
Tra gli atenei del Nord si distinguono, per la qualità della ricerca, la Sissa di Trieste e la Iuss di Pavia. A completare la top ten delle università che si sono distinte nella ricerca, troviamo, infine, Trento, Padova e Bologna, mentre la Bicocca di Milano, che lo scorso anno dominava la classifica del Nordovest, perde una posizione, piazzandosi al secondo posto.
Anche quest’anno, le università del Settentrione hanno raggiunto i voti più alti nella pagella dell’Anvur, sebbene il gap tra Nord e Sud sembra essersi sensibilmente ridotto, con una rimonta degli atenei del Meridione per quanto riguarda la qualità della ricerca.
Tra questi, si distinguono l’Università Federico II di Napoli e il Politecnico di Bari, che hanno raggiunto entrambe un +12% in classifica. Anche la Sicilia ha i suoi assi nella manica: tra le città i cui atenei si sono distinti nella ricerca, troviamo Catania, con un +10%, Palermo (+9%) e Messina, che ha registrato un salto di qualità del +17% , pur restando ultima in graduatoria.
“La prima valutazione – ha dichiarato Andrea Graziosi, presidente Anvur – tendeva a far emergere le differenziazioni tra le università. Eppure, proprio questo sistema ha smosso gli atenei facendoli tendere verso standard più alti. Il dato straordinario è quello del Meridione: le università restano agli ultimi posti, ma dimezzano le distanze. I tassi di recupero sono impressionanti”.
I risultati della Valutazione della Qualità della Ricerca (Vqr) saranno utilizzati per ripartire tra le università la parte premiale del Fondo di Finanziamento Ordinario, che ammonta a 1,433 miliardi.
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