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Cosa c'entra Taylor Swift con l'aumento dei casi Covid in Italia

Dopo le uniche due date italiane del tour di Taylor Swift, si è diffusa una bizzarra teoria: la popstar ha scatenato una nuova epidemia di Covid?

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Giulia Sbaffi

Giulia Sbaffi

Web content writer

Web content writer appassionata di belle storie e di viaggi, scrive da quando ne ha memoria. Curiosa per natura, le piace tenersi informata su ciò che accade intorno a lei.

Taylor Swift

Due date sold out da tantissimo tempo, che ha attirato migliaia di fan provenienti da tutto il mondo: stiamo parlando dei concerti di Taylor Swift, che il 13 e il 14 luglio 2024 si sono svolti presso lo Stadio di San Siro a Milano. Le due tappe italiane del suo Eras Tour si sono rivelate – come previsto – un grandissimo successo. Ma nei giorni successivi, sui social hanno iniziato a rincorrersi voci su una teoria bizzarra: la popstar ha riportato il Covid in Italia? Ecco cosa sappiamo.

I concerti italiani di Taylor Swift e il Covid

Facciamo un passo indietro. Il 13 e il 14 luglio 2024, Taylor Swift ha regalato al pubblico italiano due concerti esplosivi, che avevano fatto registrare il tutto esaurito già parecchio tempo fa. La popstar ha attirato migliaia di persone a Milano, provocando numerose conseguenze. Non a caso si parla di “Swiftconomics“, termine coniato per indicare gli effetti economici del tour mondiale di Taylor.

Dal notevole aumento delle prenotazioni alberghiere e dei viaggi in treno al traffico in tilt in tutta Milano: la città ha risposto in maniera ottimale alle nuove esigenze dettate dalla presenza della cantante in Italia. Ma qualcosa potrebbe essere sfuggito al serrato controllo. Nei giorni successivi ai concerti, infatti, sui social si sono diffusi post in cui molti fan lamentavano di essersi ammalati e di aver addirittura contratto il Covid.

In effetti, un tale assembramento di persone può generare il sospetto di aver scatenato un nuovo focolaio, soprattutto in presenza di numerosi test positivi che ormai campeggiano tra le foto condivise online. Ma si tratta davvero di un’epidemia che dovrebbe destare preoccupazione, oppure la notizia è stata un po’ ingigantita, magari dai fan allarmati che sono stati al concerto e temono il contagio? Scopriamo la verità.

 La nuova diffusione del Covid in Italia

La prima cosa da ricordare è che il Covid non è mai scomparso in Italia, così come nel resto del mondo. Diverse varianti sono ancora in circolazione, ma l’attenzione – soprattutto mediatica – sull’epidemia è andata scemando da tempo, dando quindi l’impressione che il virus non sia più un “sorvegliato speciale”. In effetti, un dato positivo c’è: i casi gravi sono andati via via diminuendo, grazie anche alle vaccinazioni e ad un maggior controllo della malattia.

Tuttavia, non dobbiamo mai abbassare la guardia: attualmente è in circolazione la sottovariante KP.3, che si presenta con sintomi molto più leggeri rispetto a quelli tipicamente influenzali. È infatti possibile contrarla sviluppando solamente tosse o raffreddore, senza neanche accorgersi di aver avuto il Covid. Motivo per cui il tracciamento dei casi è ormai un lontano ricordo e le statistiche non si rivelano più così corrette.

Va detto, inoltre, che nelle scorse due settimane si sono verificati lievi aumenti nei contagi, soprattutto in Lombardia. Ma se fosse davvero “colpa” di Taylor Swift, le cifre non desterebbero comunque allarme: si parla infatti di quasi 1.700 casi in più complessivamente, in tutta la regione. E se tutti questi fossero stati spettatori del concerto, rappresenterebbero comunque appena l’1% delle persone che hanno partecipato ai due live show.

Insomma, le conclusioni sono piuttosto scontate: nessun nuovo allarme Covid, bensì solo un lieve aumento dei casi – in gran parte quantificabili in sintomi come raffreddore o leggera influenza – come si può verificare ogni volta che c’è un assembramento di queste proporzioni (ben 130.000 persone hanno affollato lo Stadio di San Siro, oltre alle tantissime altre che hanno atteso fuori dal campo sportivo).