Storia del gelato, il mito dell'estate nato a Firenze
Il gelato, amato dessert, re dell'estate e cibo tra i più apprezzati tra i grandi e piccini, nacque ad opera di due fiorentini
Gioia di grandi e piccini, trionfo di gusto, dispensatore di freschezza. Il gelato, orgoglio dell’arte gastronomica italiana, è il re dello street food estivo. Centinaia di gelaterie artigianali, diffuse in tutta la penisola fanno a gara a produrre la miscela di ingredienti che racchiuda delicatezza, bontà e un tocco di estro e novità, particolarmente apprezzati dai buongustai sempre in cerca di nuove alchimie di gusto. Ai classici dell’estate come il gelato al cioccolato, al pistacchio e al fiordilatte si affiancano gusti esotici, frutto della fantasia dei mastri gelatai più fantasiosi: al nero di seppia, con sentori di vino, al sapore di pane, birra o petali di rosa, persino al gusto lasagna, la fantasia, in questo campo non ha limiti.
Ma dato ormai per scontato che il gelato è uno dei campioni del gusto estivo, non tutti, in realtà, conoscono le sue origini che affondano radici nella città di Firenze. A contendersi il primato del primo gelato mai prodotto al mondo sono due fiorentini Bernardo Buontalenti e il macellaio Ruggeri, vissuti alla corte di Caterina de Medici, nel XVI secolo.
La regina aveva indetto un concorso per premiare il piatto più particolare mai visto. Il macellaio Ruggeri, dopo aver perfezionato l’antico metodo per raffreddare la miscela di acqua, zucchero e frutta, in realtà già conosciuta un po’ in tutto il mondo, propose al palato regale un sorbetto che piacque talmente tanto ai nobili di Firenze che la regina consorte decise di portare con sé in Francia l’inventore di tale prelibatezza. Alla corte di Versailles i sorbetti di Ruggeri conquistarono la corte. Ma il fondamentale passo in avanti per raggiungere l’attuale aspetto del gelato fu attuato da Bernardo Buontalenti, geniale artista del Granducato di Toscana che ebbe l’intuizione culinaria giusta: aggiungere delle uova al sorbetto così da donare al prelibato prodotto alimentare quella cremosità divenuta sinonimo stesso di buon gelato. L’idea ebbe un tale successo che la nuova formula dei gelati si diffuse rapidamente in tutta la penisola per poi conquistare rapidamente i palati di tutto il mondo, in una formula, che salvo piccoli accorgimenti e un caleidoscopio di sapori davvero variegati che si rinnova di anno in anno, è rimasta nei secoli sostanzialmente invariata.
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