Il segreto dei centenari del Cilento è stato svelato: la scoperta
Nel Cilento vive un numero insolitamente alto di centenari e una ricerca decennale ha analizzato e svelato le cause di questa straordinaria longevità
In alcune aree del Cilento, l’età media sembra sfidare le statistiche nazionali con un numero sorprendente di persone che superano i cento anni in condizioni di salute invidiabili. A partire da questo dato, negli ultimi anni si è acceso l’interesse della comunità scientifica, che ha deciso di approfondire cosa renda questo territorio un caso unico nel panorama italiano e internazionale.
Come è stato scoperto il segreto dei centenari del Cilento
Nel sud della Campania, all’interno del Parco Nazionale del Cilento, un’équipe di studiosi italiani e internazionali ha condotto uno studio di lunga durata per comprendere le ragioni dell’elevata longevità che caratterizza questa zona. Il progetto, denominato CIAO (Cilento Initiative on Aging Outcomes), ha avuto come obiettivo quello di esplorare i fattori biologici, ambientali e sociali che incidono sull’invecchiamento sano della popolazione locale.
Il progetto è stato guidato da Salvatore Di Somma, professore di medicina dell’Università La Sapienza di Roma e fondatore della startup Great Health Science. L’indagine ha coinvolto centinaia di abitanti del territorio, compresi numerosi ultracentenari, i cui dati sono stati presentati in un convegno ad Acciaroli, alla presenza anche di ricercatori provenienti da San Diego e dalla Svezia.
Secondo i dati raccolti, nel Cilento vivono circa 300 persone con più di cento anni. Come riportato su ‘La Repubblica’, Di Somma ha spiegato che “vivono spesso in aree rurali e raramente hanno visto un medico. Per raggiungerli abbiamo usato un camper con le attrezzature mediche e ci siamo avvalsi della mediazione dei circa trenta medici di famiglia della zona”.
L’aspetto chiave che ha attirato l’attenzione dei ricercatori riguarda proprio l’aspettativa di vita. Di Somma ha dichiarato: “Se l’aspettativa di vita in Italia è di 85 anni per le donne e 81 per gli uomini, in questa regione si raggiungono rispettivamente i 91 e gli 84-85”.
Il segreto dei centenari del Cilento: cosa ha rivelato la ricerca
L’alimentazione è risultata centrale: “Molti centenari consumano grandi quantità di olio di oliva, legumi e cereali integrali. Il primo in particolare sembra essere un cardine degli effetti salutari della dieta mediterranea. La carne rossa finisce raramente sui loro piatti”, ha affermato Di Somma. La dieta del Cilento, abbinata a uno stile di vita attivo e a forti relazioni sociali, sembra essere uno degli elementi distintivi.
Tra gli elementi emersi, lo studio ha rilevato livelli bassi di colesterolo LDL e glicemia e un’ottima funzionalità vascolare; un indicatore significativo è la presenza di bioadrenomedullina, una molecola che aiuta la microcircolazione e il benessere degli organi. Di Somma ha commentato: “E sappiamo quanto l’irrorazione sanguigna nel cervello sia importante per evitare le demenze”.
Come riportato da ‘La Repubblica’, Di Somma ha aggiunto: “Alcol, per molti dei nostri volontari, vuol dire whisky o superalcolici. Il loro stile di vita è ancora quello di una volta. Dieta mediterranea, verdure coltivate nell’orto, attività fisica, valori solidi e una saggezza riconosciuta da figli e amici, che li considerano un punto di riferimento anziché un peso”.
Uno dei passaggi centrali del progetto è stato il confronto con un gruppo di volontari svedesi, solitamente abituati a consumare burro, carne rossa e alcol. Di Somma ha riferito: “La differenza era evidente. Ma quando gli svedesi, leggermente più giovani, hanno trascorso un periodo in Cilento seguendo l’alimentazione locale, i valori del loro sangue sono migliorati in meno di una settimana”.
Il cambiamento ha riguardato anche il loro microbiota intestinale: “la popolazione di batteri che vive nell’intestino, si è arricchita delle specie più benefiche, quelle che producono aminoacidi protettivi nei confronti delle malattie cardiovascolari”.
Lo studio ha mostrato anche segnali di regressione nelle nuove generazioni; Di Somma ha dichiarato: “Agli stessi esami medici dei centenari abbiamo sottoposto i loro figli 60 e 70enni. Pur vivendo con loro, fanno meno attività fisica, pesano di più, consumano più cibi industriali e meno prodotti dell’orto”.
E ha concluso: “E gli effetti si vedono. La loro salute cardiovascolare si situa a metà strada fra i loro genitori e gli svedesi. L’effetto protettivo del Cilento rimane, grazie probabilmente all’eredità genetica dei loro genitori, ma è ridotto. Stimiamo che il Dna contribuisca al buon invecchiamento per un 25-30%. Il resto dipende da noi”.
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