Salemi fu la prima capitale d'Italia, ma per un giorno solo
Durante la spedizione dei Mille, la città siciliana di Salemi venne proclamata da Garibaldi capitale d'Italia, ma solo per 24 ore
La capitale d’Italia non è sempre stata Roma. Nei primi turbolenti anni in cui “si faceva l’Italia”, durante i moti del Risorgimento, la città più importante della Penisola è stata spostata diverse volte. Ma prima ancora che Torino, Firenze, Roma e poi per alcuni mesi Brindisi e Salerno, si alternassero lo status di centro governativo d’Italia, il borgo siciliano di Salemi, collocato nella Valle del Belice, nel cuore di Sicilia, divenne capitale d’Italia, anche se solo per 24 ore.
Ritornata recentemente agli onori delle cronache per aver eletto come primo cittadino Vittorio Sgarbi, collerico critico d’arte che ha indossato la fascia tricolore fino al 2012, la città della provincia di Trapani è stata nei secoli crocevia di popoli. Iscritta oggi nel prestigioso registro dei borghi più belli d’Italia, il paesino siciliano ha conosciuto avvicendamenti di Greci e Romani nell’età classica, le invasioni dei Vandali e dei Goti, la cultura raffinata di Bizantini, Arabi e Normanni, fino al Regno dei Borbone.
Una città così importante, catalizzatrice di Storia non poteva che fondere la propria identità millenaria anche con le vicende che portarono all’unificazione d’Italia.
Siamo nel 1860. Giuseppe Garibaldi è da poco sbarcato in Sicilia assieme ai suoi mille che faranno la storia del Risorgimento. Sulla spiaggia di Marsala l’eroe dei due mondi ha le idee ben chiare: bisogna raggiungere Salemi e anche in fretta per non dare modo all’esercito Borbonico di organizzarsi. Il 14 maggio, il giorno dopo il suo ingresso in città, Garibaldi, grazie anche al benvenuto caloroso dei cittadini che accolsero lui e le sue truppe con acqua, vino e grandi quantità di cibo, issa sul castello normanno del borgo il tricolore e dichiara Salemi capitale dell’Italia unificata, auto proclamandosi dittatore di Sicilia in nome del re Vittorio Emanuele II. Gli abitanti del paesino incastonato nella Valle del Belice vengono così a sapere, tra sorpresa e stupore, di esser diventati i cittadini della prima capitale del Regno unito italiano. La gioia pervade le piazze e i canti riecheggiano tra le strade e le piazze impolverate, un momento decisivo per la storia d’Italia, oggi forse poco noto, ma su cui si fonda la nascita della nazione italiana.
Un episodio denso di significato, ma breve. Lo status di città più importante del Regno durò appena un giorno, l’indomani, appena 24 ore dopo, la colonna di patrioti partì alla volta di Calatafimi assieme a una schiera di volontari siciliani guidati dal barone Giuseppe Triolo Sant’Anna di Alcamo per completare l’opera di conquista o liberazione – a seconda dei punti di vista – della Sicilia e di tutto il Meridione e dare inizio così alla storia dell’Italia unita.
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